Tutte le iniziative

Strategie regionali in tema di ricerca e innovazione. Il caso della Regione Puglia

Nel quadro della globalizzazione i meccanismi di in­novazione e competitività sono interessati da co­stanti trasformazioni. Di questo e delle strategie da adottare abbiamo discusso con Adriana Agrimi e Davide Filippo Pellegrino, prendendo ad esempio il caso della Regione Puglia che, con l’istituzione di un Sistema regionale pugliese dell’innovazione – strumento che integra imprese, ricerca e istituzio­ni e che promuove l’interazione tra tali soggetti – ha dimostrato di voler assegnare alle politiche per la ricerca e l’innovazione un ruolo centrale.

Le proposte del mondo dell'imprenditoria

La situazione delle finanze pubbliche e il momento di crisi rendono difficoltoso l’ammodernamento del nostro sistema-paese, ma questo non deve tradur­si in immobilismo o incapacità di scegliere. È que­sto uno dei passaggi chiave del pensiero di Federi­ca Guidi in merito alle politiche dell’innovazione di cui il paese ha profondo bisogno. Se l’Italia vuole mantenere il suo ruolo di protagonista nel mondo che uscirà dalla crisi, è necessario che la politica e le industrie collaborino nello stimolare la ricerca e lo sviluppo.

Ricerca e innovazione in Italia. Le proposte della politica

I ricercatori appartengono alla schiera dei poten­ziali innovatori. Secondo Maria Chiara Carrozza la ricerca in Italia pecca di provincialismo, poiché è carente di potenzialità commerciali rispetto alle pro­prie idee e competenze. In Italia è assente inoltre una politica che sappia mettere in atto una pro­grammazione sistematica in materia di ricerca e in­novazione. Colmare questa lacuna è dunque l’obiet­tivo primario da perseguire.

Telecomunicazioni del futuro e investimento nelle reti di nuova generazione

Nel novero delle politiche per l’innovazione, emer­ge ormai come necessità imprescindibile, tanto per il settore pubblico quanto per quello privato, l’am­modernamento delle infrastrutture per le telecomu­nicazioni, in special modo attraverso lo sviluppo del­le reti di nuova generazione. Un progetto di tale en­tità richiede tuttavia investimenti massicci, che le imprese stentano ad affrontare. Uno studio condot­to nell’ambito della recente ricerca ISBUL/AGCOM fornisce una prima, necessariamente ampia, valuta­zione della sostenibilità economica di tali investimen­ti sia per gli operatori che per i singoli clienti finali.

TV e media. Il peso della crossmedialità e i ritardi italiani

Il mondo della TV e dei media in generale è al cen­tro di una rivoluzione irreversibile. La direzione è quella dell’ibridazione tra piattaforme diverse e tra loro integrate che rispondano ai mutamenti inter-venuti nelle modalità di fruizione da parte degli utenti, i quali sempre più spesso – sfruttando le possibilità offerte dal web e dalle nuove tecnolo­gie – divengono a loro volta autori di prodotti edi­toriali fruibili sulla rete. Se in Europa da anni si in­veste nella sperimentazione in tale direzione, non si può dire lo stesso per l’Italia, dove, pure, qual­che esperienza d’eccezione va rilevata.

Le reti

Il concetto di rete, che ha radici antiche, è divenu­to centrale per le nostre società, anche e soprat­tutto in coincidenza con la diffusione di internet. È cruciale, dunque, nell’affrontare qualsiasi discor­so su innovazione e sviluppo, tener presente che il web ha innescato un vero e proprio cambiamen­to di paradigma, portando all’affermazione di un nuovo modello organizzativo, produttivo e socia­le. La tendenza a concentrarsi sui soli aspetti tec­nologici o, peggio, sulle singole tecnologie, dovrà quindi lasciare il posto a visioni d’insieme che sap­piano cogliere la portata del cambiamento.

I libri elettronici fra innovazione e tradizione: il libro magico del cancelliere Tusmann

L’e-book si prepara a introdurre nella cultura del li­bro le molte, radicali innovazioni rappresentate dal passaggio al digitale. Una sfida che è anche un’op­portunità, ma che richiede preparazione e risposte adeguate, sia a livello culturale sia a livello di poli­tiche editoriali e di gestione dei diritti.

Innovazione e tecnologia al servizio della biomedicina

Le significative scoperte biologiche applicate alla medicina degli ultimi vent’anni, prima tra tutte il se­quenziamento del genoma umano, sono state re­se possibili da importanti innovazioni biotecnologi­che. La terapia genica e gli studi sulle cellule stami­nali, tecniche grazie alle quali la medicina si prefigge di sconfiggere alcune delle malattie più gravi, han­no già raggiunto ottimi risultati a livello sperimen­tale, e non va dimenticato che le innovazioni tec­nologiche potrebbero essere in grado di fornire un fondamentale aiuto ai paesi in via di sviluppo.

Ricadute tecnologiche sull'innovazione di ricerca e sviluppo in ambito militare

Il dibattito sulla R&S in ambito militare è intenso e vede il confronto tra posizioni spesso contrastanti. Dalla prima guerra mondiale in poi è prevalso un modello che vedeva il primato della ricerca militare su quella civile, ma la tendenza si è invertita con la fine della guerra fredda. Da allora è accaduto che le tecnologie sviluppate in campo civile divenissero spesso più avanzate di quelle militari o, comunque, in grado di soddisfare le esigenze delle Forze arma­te. Oggi l’efficacia degli spin-off è resa possibile dal-l’instaurarsi di una proficua relazione fra i settori militare e civile, realizzata attraverso imprese miste.

Innovazione e tecnologia per uno sviluppo sostenibile. Le sfide degli impianti di energia elettrica

La produzione e la distribuzione dell’energia elet­trica si trovano davanti a una svolta epocale, de­terminata dalla necessità di integrare nella rete la produzione da fonti rinnovabili che, presumibil­mente, non si concentrerà soltanto in centrali con grande potenza installata, ma sarà ampiamente diffusa e decentrata sul territorio. Sviluppando si­stemi integrati, l’industria dell’energia elettrica, ol­tre ad apportare miglioramenti della qualità della vita e ambientali, sarà in grado di generare anche nuova e qualificata occupazione.

L'innovazione nella pubblica amministrazione: tra gerarchia e contratto

La riflessione sull’innovazione nella pubblica amministrazione prende le mosse da una serie di mutamenti importanti: tra questi, ricopre una importanza particolare il fenomeno che è definito come “contrattualizzazione dell’azione amministrativa” e che ha portato all’affermarsi di una concezione bilaterale, in luogo della tradizionale unilateralità, nei rapporti, ad esempio, tra Stato e dipendenti pubblici. Il dibattito sulle conseguenze di tali mutamenti è ancora in corso e ha dato adito a interpretazioni divergenti.

Ricerca e sviluppo in Brasile: sfide di un sistema di innovazione incompleto

In passato l’industria brasiliana si è caratterizzata per una bassa capacità innovativa, frutto di uno sviluppo poco competitivo e della prevalenza, nel paese, di aziende a bassa intensità di ricerca e sviluppo. Oggi, al contrario, sia il settore pubblico sia quello privato considerano l’innovazione una priorità per affrontare le sfide dell’occupazione e dell’esportazione e la concorrenza dei paesi asiatici.

Innovazione e creatività negli spazi metropolitani: il caso dell'India

Lo sviluppo economico indiano ruota essenzialmen­te intorno all’economia dei servizi e in esso hanno un ruolo fondamentale i grandi centri urbani. La sfi­da per l’India è costituita dalla capacità della politi­ca di fornire risposte adeguate alle potenzialità di crescita del paese, includendo nel processo di svi­luppo le aree più arretrate.

L'innovazione nei paesi emergenti dell'Asia orientale. Il caso della Cina

La Cina e, più in generale, i paesi dell’Estremo Orien­te si sono resi protagonisti, negli ultimi anni, di una crescita economica tanto eccezionale quanto im­petuosa, nell’ambito della quale occorre sottolinea­re il ruolo cruciale svolto dall’innovazione. Senza tralasciare l’importanza di fenomeni come l’aper­tura ai mercati globali o l’investimento in capitale umano, l’innovazione tecnologica sta permetten­do a queste economie di colmare il gap che le di­videva da quelle dei paesi più avanzati.

Le bridging institutions: parchi scientifici e tecnologici e incubatori

Parchi scientifici e tecnologici e incubatori si sono diffusi in ogni paese, in particolare nell’ultimo de­cennio. Le esperienze sono molto diverse, da nu­merosi punti di vista. Anche in Italia si riscontra un incremento dei parchi e alcuni tra i casi più recen­ti mostrano l’utilità di questo strumento per con­nettere università e industria e sostenere nuove imprese tecnologiche.

La finanza per l'innovazione e l'imprenditorialità

La rilevanza dell’innovazione per la competitività delle imprese richiede che, nel novero delle politi­che e delle misure a sostegno di essa, si includano strumenti per facilitare l’apporto di capitale di ri­schio alle imprese innovative. In Italia sono state at­tuate diverse iniziative a livello nazionale e regiona­le, queste ultime basate sull’utilizzo di Fondi Strut­turali e su partnership con operatori privati.

La proprietà intellettuale dei ricercatori

Nel corso degli ultimi trent’anni la pratica relativa alla proprietà intellettuale dei ricercatori ha subi­to profonde trasformazioni. Le università si sono occupate sempre più frequentemente di attività legate alla commercializzazione dei risultati della ricerca, sotto forma di vendita e di concessione di licenze di brevetto. Il cambiamento ha complessi­vamente costretto gli atenei a rivedere il proprio ruolo nella società e nel tessuto industriale, oltre che le proprie modalità di azione e interazione con i soggetti esterni, includendo industria e impren­ditoria fra gli stakeholders fondamentali delle pro­prie attività. Dopo qualche decennio di sperimen­tazioni, si è oggi in grado di fare il punto della si­tuazione, individuare una serie di criticità diffuse e ispirarsi alle best practices internazionali.

Innovazione e territori in Italia

In Italia la capacità di innovare nell’alta tecnologia appare meno debole di quanto solitamente si creda. Si manifesta però chiaramente un problema di scarsa coerenza delle politiche di sostegno all’innovazione rispetto alle specificità territoriali e relazionali delle attività ad alta tecnologia. Per affrontarlo efficacemente occorre superare il mito dell’incentivazione individuale.

Innovazione e modello di specializzazione dell'industria italiana

Il modello di specializzazione dell’industria italiana è notoriamente orientato su settori definiti tradi­zionali e a tecnologia media e medio-bassa. È un modello eccentrico rispetto a quello degli altri pae­si più avanzati, ma che non ha impedito, negli ul­timi anni, una sostanziale tenuta del nostro siste­ma manifatturiero, smentendo profezie di declino. Una tenuta garantita – oltre che da costi del lavo­ro contenuti rispetto agli altri paesi industriali – an­che e soprattutto da forti innovazioni nelle tecno­logie e dalla qualità dei prodotti, che si riflettono nella crescita dei valori medi unitari delle produzioni nazionali.

Le politiche per le giovani imprese ad alta tecnologia

Sostenere le giovani imprese ad alta tecnologia è un obiettivo di policy fondamentale per i governi dei paesi avanzati. Attraverso un’analisi delle peculiarità di tali imprese, in particolare di quelle nazionali e degli effetti che i sussidi pubblici erogati dal governo italiano hanno avuto sulle loro performances, è possibile individuare le principali cri¬ticità degli interventi di policy attuati nel nostro paese e proporre alcune linee guida essenziali al fine di aumentare l’efficacia del supporto pubblico in questo ambito.

L'innovazione e le sfide della banda larga. L'Europa divisa nel digitale

L’innovazione è fenomeno sempre più complesso, nell’ambito del quale le tecnologie ICT svolgono un ruolo cruciale. All’adozione di tali tecnologie devono accompagnarsi profonde ristrutturazioni dei processi produttivi e degli assetti organizzati­vi delle imprese. Se si guarda agli indici di digita­lizzazione (considerata nei suoi diversi aspetti: ac­cesso, uso e impatto) delle imprese, il divario che separa l’Italia dal resto d’Europa non può non su­scitare preoccupazione per la competitività del si­stema produttivo nazionale.

Ricerca e innovazione: una sfida per il sistema universitario e la formazione professionale

Il mondo della ricerca e l’università italiana devo­no ripensare il proprio modello e il proprio ruolo. In particolare, oltre a un ripensamento radicale del sistema di finanziamento della ricerca, sarebbe au­spicabile la transizione a un sistema universitario articolato in livelli diversificati, con atenei preva­lentemente focalizzati sull’attività di ricerca (re­search universities) e altri orientati invece alla for­mazione professionalizzante, di primo livello.

Le politiche pubbliche per l'innovazione in Italia

Le politiche per l’innovazione sono costantemen­te al centro di molti dibattiti. Il più delle volte, so­prattutto in Italia, tale attenzione è stata più reto­rica che effettiva. In queste pagine si vuole mo­strare come l’importanza di questi aspetti non sia mutata anche a seguito della crisi ancora in atto, ma che è quanto mai opportuno concentrare l’at­tenzione non tanto su politiche specifiche a so­stegno dell’innovazione, quanto su interventi di ri­forma economica più generali in grado di modifi­care strutturalmente le condizioni fondamentali per un effettivo sviluppo delle opportunità di in­novazione nella società italiana.

Ricerca europea e sfide sociali. Un nuovo quadro per l'Italia

Quale ruolo devono ricoprire i governi e le istituzioni comunitarie rispetto al sostegno alla politica della ricerca? Alcuni casi passati sembrano non deporre a favore della scelta dell’intervento diretto. Ciononostante è auspicabile che i governi nazionali e locali investano risorse per trasformarsi in consumatori di prodotti tecnologici innovativi, alimentando indirettamente la ricerca di queste soluzioni. L’Italia, però, tende a sottovalutare l’importanza di questo settore e le sue ripercussioni per il sistema paese

Una nuova generazione di politiche per l'innovazione

In Italia si registra un ritardo strutturale in mate­ria di politiche a sostegno dell’innovazione. Tra le ipotesi possibili, finalizzate a sanare il gap esisten­te rispetto ad altre realtà europee, vi è la restitu­zione di centralità al ruolo della pubblica ammini­strazione nel sostenere l’innovazione, ad esempio attraverso l’incentivo che la pratica del public pro­curement può rappresentare. Ciò, tuttavia, non può né deve sostituire il sostegno strutturale alla ricerca pubblica e privata; pertanto appare neces­sario un profondo ripensamento degli strumen­ti e delle politiche pubbliche di sostegno all’innovazione.

Ricerca e innovazione: modelli e processi a confronto

Esiste oggi un consenso di principio sulla natura non lineare, incrementale e distribuita del proces so innovativo, nonché sull’importanza delle fonti di conoscenza diverse dalla ricerca formalizzata. Tuttavia le politiche per l’innovazione ricadono con­tinuamente nella trappola del modello lineare da cui vorrebbero fuggire.

La competizione tecnologica internazionale: Italia ed Europa a confronto

L’analisi degli indicatori di capacità tecnologica con­sente di identificare il posizionamento del sistema innovativo italiano nella competizione tecnologica internazionale. L’Italia mostra ritardi significativi ri­spetto ai principali paesi europei, specie per quan­to riguarda gli investimenti in ricerca, la disponibi­lità di risorse umane e l’abilità nel generare inno­vazioni brevettate. Tuttavia, nonostante il limitato numero di ricercatori e il sottofinanziamento del settore universitario, i dati sulla produzione scien­tifica rivelano una sostanziale tenuta del sistema italiano della ricerca, che appare caratterizzato da un buon livello di produttività scientifica.

Nuove dimensioni e nuove politiche per l'innovazione

L’innovazione, tradizionalmente intesa come pro­cesso lineare di progresso tecnologico, è in realtà interessata da una continua evoluzione che ne fa l’espressione di processi complessi e interattivi, che sempre più spesso vedono la collaborazione tra at­tori diversi. Ciò comporta la necessità di un nuo­vo approccio, sistemico, che si concretizzi in poli­tiche nuove per l’innovazione. Un recente tenta­tivo in questa direzione è rappresentato dalle linee guida promosse dall’OCSE, con l’obiettivo di so­stenere le attività innovative e di valorizzarne il ruo­lo come motore della crescita.

L'Indice di capacità d'innovazione: fattori, politiche e istituzioni che stimolano l'innovazione

L’Indice di capacità di innovazione (ICI) costituisce un nuovo strumento metodologico utile ad esami­nare i numerosi fattori che, in ogni paese, svolgono una funzione centrale nello stimolo delle capacità d’innovazione. L’ICI è adatto anche per esaminare l’ampia gamma di interventi utili alla creazione di un ambiente che promuova l’innovazione, rappre­sentando così uno strumento prezioso per l’azione politica.

Editoriale 1/2010 - L'Innovazione

Questo numero dei Quaderni di Italianieuropei si propone di raccogliere un ampio spettro di riflessioni, ispirate dalla necessità di costruire una nuova generazione di politiche per l’innovazione, più coerente con la situazione reale dell’industria italiana, con le opportunità che il paese potrà ragionevolmente cogliere nel prossimo decennio e, soprattutto, con un quadro realistico delle risorse disponibili.

Introduzione

 l'Innovazione


Editoriale
di Francesco Profumo

Questo numero dei Quaderni di Italianieuropei si propone di raccogliere un ampio spettro di riflessioni, ispirate dalla necessità di costruire una nuova generazione di politiche per l’innovazione, più coerente con la situazione reale dell’industria italiana, con le opportunità che il paese potrà ragionevolmente cogliere nel prossimo decennio e, soprattutto, con un quadro realistico delle risorse disponibili. Questo numero dei Quaderni di Italianieuropei si propone di raccogliere un ampio spettro di riflessioni, ispirate dalla necessità di costruire una nuova generazione di politiche per l’innovazione, più coerente con la situazione reale dell’industria italiana, con le opportunità che il paese potrà ragionevolmente cogliere nel prossimo decennio. | continua

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Dove va l'Europa? | L'approssimarsi del voto per il rinnovo del Parlamento europeo impone una riflessione sulle proposte su cui i partiti e le famiglie politiche europee si confronteranno | Leggi tutto