Italianieuropei 6/2021
Italianieuropei 6/2021

In questo numero

Lo scenario politico dopo le amministrative Se le forze progressiste e innanzitutto il Partito Democratico escono rinfrancate dalle elezioni amministrative con le quali hanno confermato ed esteso il loro ruolo nel governo delle grandi città italiane, non bisogna dimenticare che il risultato è stato condizionato in modo determinante dall’astensionismo che ha riguardato in modo particolare le fasce sociali più umili e più marginali. Sarebbe sbagliato dunque cedere a una visione facilmente ottimistica proiettando il risultato del voto amministrativo sulle prossime elezioni politiche.

Papa Francesco e il mondo L’atlante che la Chiesa di Francesco consulta non è quello cartografico, né quello della geografia politica, quanto piuttosto un’interpretazione, un oggetto ermeneutico, le cui dimensioni e i cui caratteri definitori non corrispondono affatto a quelli della geopolitica, incorporando invece elementi di geoeconomia e geocultura. Il mondo di Francesco è soprattutto una mappa concettuale, il portato di una geografia critica, di una elaborazione persino meta-geografica, in cui l’orientamento fondamentale non è dato dalle coordinate o dai punti cardinali, ma da categorie di riferimento più incisive e più profonde, come quella di periferia.

il Sommario

gli Articoli

Agenda: lo scenario politico dopo le amministrative

Per un programma di fine legislatura

of Massimo D'Alema

Per quanto l’ansia di produrre continuamente delle novità costitui-sca ormai una inquietante patologia della politica italiana, vi sono tuttavia dei rituali che finiscono per ripetersi sempre in modo uguale o quasi. Fra questi certamente uno dei riti che suscitano maggiore interesse è la preparazione della elezione del capo dello Stato. Le tensioni, le manovre, i veleni, l’accavallarsi delle candidature (per lo più improbabili) costituiscono la passione del giornalismo “retroscenista” e attirano l’interesse, sempre più oramai distratto, della opinione pubblica. Certo la vigilia del voto per il tredicesimo presidente sembra essere particolarmente sofferta e incerta. Anche per questo, forse, le manovre sono iniziate con tanto anticipo, accavallandosi alla discussione sulla legge finanziaria, introducendo così incognite in un momento assai delicato e importante della vita del paese.

Agenda: lo scenario politico dopo le amministrative

Elezioni con il fantasma dell’astensionista

of Federico Fornaro

Il valore politico delle elezioni amministrative del 2021 è riducibile a un semplice slogan: la destra non è invincibile. Nelle cinque maggiori città in cui si è votato è finita 5 a 0 per il centrosinistra (allargato a Bologna e a Napoli) e ci sono state significative vittorie (riconferme dei sindaci uscenti) in città simbolo per la Lega e Fratelli d’Italia come Varese e Latina. Al centrodestra è rimasta come magra consolazione la vittoria al fotofinish a Trieste e in alcuni capoluoghi di provincia.
Complessivamente, nei 118 Comuni con più di 15.000 abitanti il centrosinistra ha oggi 52 sindaci (+15), il centrodestra 31 (+7), la destra 7 (-6), il Movimento 5 Stelle 5 (-7), il centro 2 (=), la sinistra alternativa 1 (-3) e, infine le liste civiche 20 (-6).

Agenda: lo scenario politico dopo le amministrative

Il voto amministrativo in chiave socioeconomica

of Carlo Buttaroni

Seppur nei limiti di una tornata parziale e a carattere locale, le elezioni amministrative di ottobre offrono chiavi di lettura generalizzabili alla fase sociale e politica del paese. In questo lavoro prenderemo in esame due aspetti, già ampiamente trattati da molti commentatori e analisti: il calo dei consensi al Movimento 5 Stelle e l’astensionismo che, in quest’ultima tornata elettorale, ha toccato livelli mai così alti. Lo faremo, però, con un approccio di tipo socioeconomico e sotto questo punto di vista, pur partendo da piani diversi, entrambi gli aspetti sembrano rivelarsi espressione dello stesso fenomeno.

 

Agenda: lo scenario politico dopo le amministrative

Emozioni, leadership e declino della partecipazione al voto

of Gennaro Iorio e Domenico Fruncillo

Le recenti elezioni comunali hanno sollecitato l’attenzione degli studiosi e degli osservatori per diverse ragioni. In primo luogo, perché riguardavano le città più popolose del paese o che avevano un particolare significato per la loro tradizione politico-elettorale. In secondo luogo, proprio in queste città sono state sperimentate – o meglio sono state proposte al vaglio degli elettori – alleanze e coalizioni espressione di formule politiche in parte diverse. Di fatto le forze politiche in alcuni casi hanno dato luogo a competizioni bipolari lungo lo schema centrodestra-centrosinistra, che sembrava ormai messo in soffitta, mentre in altri casi gli elettori sono stati interpellati per valutare un’offerta elettorale più articolata. Ad ogni modo, l’esito del confronto era probabilmente prevedibile anche considerando le previsioni degli istituti demoscopici si sono rivelate sostanzialmente affidabili.

Agenda: lo scenario politico dopo le amministrative

L’inevitabile trasformazione del Movimento 5 Stelle

of Mara Morini

L’esito delle ultime elezioni amministrative non è stato deludente solo per il centrodestra, ma ha costituito un serio campanello d’allarme per il Movimento 5 Stelle (M5S), che ha dimezzato i propri voti rispetto alla precedente tornata elettorale.
Per comprendere le ragioni di questa débacle, è necessario ripercorre alcune tappe dell’evoluzione del M5S che evidenziano le difficoltà che, solitamente, i partiti populisti affrontano quando si trasformano da movimento di protesta in partito di governo. Questo passaggio comporta necessariamente una ridefinizione degli elementi fondativi del movimento e, soprattutto, l’adattamento alle procedure, alle modalità, ai vincoli e alle funzioni di una democrazia rappresentativa.
Ma quali sono le caratteristiche del modello originario del M5S o, meglio ancora, del “partito di Grillo”?

Agenda: lo scenario politico dopo le amministrative

Sconfitta politica o battuta d’arresto? Il senso del risultato del centrodestra

of Alessandro Campi

Sonora sconfitta politica o semplice (persino salutare) battuta d’arresto? Fine dell’onda lunga nazional-populista (determinata dall’ascesa a Palazzo Chigi del pragmatico e anti ideologico Mario Draghi) o temporanea crisi da disaffezione (causata dalla scelta di starsene a casa compiuta soprattutto dai propri elettori)? Il centrodestra è uscito abbastanza male – numeri alla mano – dall’appuntamento delle amministrative, ma il trionfalismo dei suoi avversari rischia di essere prematuro. Proviamo a vedere perché.
Il voto ha confermato quel che si sapeva, anche a livello di politica comparata. La parte di paese che risponde meno alla propaganda identitaria della destra è quella delle aree urbano-metropolitane.

Focus: Papa Francesco e il mondo

L’atlante di Bergoglio. Tra politica internazionale e politica planetaria

of Pasquale Ferrara

“È certo che l’attuale sistema mondiale è insostenibile”.1 È, questo, un perfetto incipit per un’analisi del pensiero internazionalistico di Francesco, tratto dalla sua enciclica sulla “cura” della “casa comune”, ma potrebbe rappresentarne anche una sintesi efficace, per quanto possa suonare poco rassicurante. In realtà, si tratta di una costatazione che, al contempo, lungi dall’essere scoraggiante, è un potente invito all’impegno, alla performatività degli enunciati nell’effluvio della retorica post pandemica e attinente al caos climatico.
La crisi della globalizzazione come illusione di una fittizia integrazione tecnocratica del mondo ha messo a nudo le insufficienze dei progetti di universalizzazione che non pongono al centro una concezione della vicenda sociale contemporanea fondata sul rispetto del molteplice, la considerazione delle diversità, la rilevanza della dignità delle persone.

Focus: Papa Francesco e il mondo

Bergoglio e l’Europa

of Ferdinando Nelli Feroci

Non è compito facile individuare una dottrina organica di papa Bergoglio sull’Europa in quanto entità politicamente rilevante. Ma sono invece numerosissime le occasioni il cui il papa ha parlato di Europa e all’Europa. E lo ha fatto sia in occasione dei tanti incontri che ha avuto nel corso del suo mandato con leader politici europei, sia in occasione dei suoi viaggi pastorali in vari paesi del continente. Ma anche e soprattutto quando ha avuto modo di intervenire sull’Europa, sulle sue sfide e sui suoi problemi, in occasione di incontri solenni, con interventi articolati e focalizzati proprio sui temi sui quali la sensibilità del pontefice incontrava competenze e responsabilità europee.

 

Focus: Papa Francesco e il mondo

Oceano Tevere. Il papato di Francesco e la politica italiana

of Alberto Melloni

Gli storici della DC non si sono particolarmente appassionati a spiegare – carte alla mano, e non con ipotesi convenienti o promittenti – se o quanto o come l’abisso che separa il destino della CDU tedesca (protagonista delle elezioni del 2021) da quello della sua omologa italiana (“dichiarata” sciolta nel 1994) abbia a che fare con la contiguità fra il partito cattolico, la Chiesa italiana e la stessa Santa Sede.1 Questione distesa su più decenni, assai distanti da questi anni Venti del secolo XXI, eppure non di poco conto per chi voglia provare a capire perché oggi il Tevere di Francesco è diventato grande come un oceano: privo di ponti, con affollate rive, tempestoso e navigato da sottomarini.

Focus: Papa Francesco e il mondo

Il Papa “verde” contro il clima impazzito

of Monica Frassoni

Il 29 ottobre scorso in un messaggio per la BBC Radio 4 “Thought for the Day”, papa Francesco ha ancora una volta invitato il mondo a fornire “risposte efficaci” al cambiamento climatico al COP26 e offrire “una speranza concreta” alle generazioni future. Dopo un G20 centrato sulla sfida climatica, ma purtroppo molto diviso, e una COP26 a Glasgow ad alto rischio fallimento, il papa ha ancora una volta messo tutto il suo peso spirituale, politico, culturale nella battaglia per battere il clima impazzito; ha esortato il mondo a rispondere con visione e decisioni radicali, in modo da non “sprecare le opportunità” che le sfide attuali presentano, e affermando che siamo di fronte a una scelta: «Possiamo affrontare queste crisi ritirandoci nell’isolazionismo, nel protezionismo e nello sfruttamento» oppure possiamo vedere in esse «una reale possibilità di cambiamento».

Focus: Papa Francesco e il mondo

Papa Francesco e la Cina

of Elisa Giunipero

C’è un’idea di papa Francesco che aiuta a comprendere la sua posizione verso il mondo cinese: il tempo è superiore allo spazio. “Noi dobbiamo avviare processi – ha dichiarato il papa – più che occupare spazi. Dio si manifesta nel tempo ed è presente nei processi della storia. Questo fa privilegiare le azioni che generano dinamiche nuove”.
Pur ponendosi in sostanziale continuità con i suoi due predecessori, nel dialogo con le autorità politiche della Repubblica Popolare Cinese, Francesco ha però impresso una “dinamica nuova” alle relazioni tra Santa Sede e Cina, in linea con la sua visione “poliedrica” del mondo: la Cina non è una periferia lontana su cui estendere gradualmente l’influenza del cristianesimo, ma un luogo che può irradiare cultura e contribuire alla pace.

 

Focus: Papa Francesco e il mondo

La fratellanza pragmatica: Papa Francesco e la Russia di Putin

of Andrea Giannotti

“Vostok delo tonkoe” (L’Oriente è una questione delicata). Questa espressione del soldato bolscevico Sukhov rappresenta da tempo un leitmotiv fonte di inquietudine tra le mura leonine. Il protagonista del film sovietico “Il sole bianco del deserto” (1970), milite dell’Armata Rossa nelle torride lande turkmene, si riferiva in realtà all’Asia centrale, mentre l’Oriente al centro dell’attenzione pontificia è quello multiforme e agitato delle Chiese ortodosse. La delicatezza, tuttavia, è la medesima e tanto più acuta in quanto essa comprende una somma di questioni delicate, dai rapporti tra cattolicità e ortodossia, tra Santa Sede e Russia a quelli, se possibile ancora più complicati, fra le diverse confessioni ortodosse.
Va detto che, pur disponendo di una realtà statuale microscopica, alla luce della sua missione e delle sue responsabilità verso quasi un miliardo e mezzo di fedeli, la Sede apostolica rappresenta un attore geopolitico di caratura globale.

 

Focus: Papa Francesco e il mondo

Papa Francesco e il quadrante latinoamericano

of Gianni La Bella

Con l’elezione di Jorge Mario Bergoglio, il 13 maggio 2013, la Santa Sede è tornata al centro dello scacchiere politico internazionale, riacquisendo un nuovo protagonismo su numerosi scenari: Siria, Russia, Cina, paesi balcanici, Repubblica Centrafricana, proliferazione nucleare, questione ambientale. I più autorevoli capi di governo hanno ripreso a fare tappa a Roma per incontrarlo, dopo aver per anni trascurato il Vaticano, considerandolo ormai una “cancelleria periferica” e ininteressante. Il nuovo papa argentino ha ridato slancio e prestigio alla Chiesa cattolica e alla diplomazia della Santa Sede, rendendola nuovamente un dinamico e attivo player nel panorama geopolitico mondiale. Francesco è il primo papa con una visione post guerra fredda, che si muove su dimensioni politiche proprie, disegnando come ha scritto Andrea Riccardi, una «geopolitica dello spirito», operando una rivisitazione, universalista della politica internazionale.

Focus: Papa Francesco e il mondo

Bergoglio e la presidenza Biden nella crisi politico-religiosa degli Stati Uniti

of Massimo Faggioli

Il 29 ottobre 2021 il papa ha ricevuto in udienza in Vaticano il presidente Joe Biden e la first lady, Jill: il primo incontro tra Francesco e il secondo presidente cattolico degli Stati Uniti, in un momento particolare nei rapporti tra papato, cattolicesimo globale e Stati Uniti.1 Nel precedente del 2 luglio 1963, l’incontro tra Paolo VI e il primo presidente cattolico, John F. Kennedy, rappresentava una nuova era di dialogo tra la Chiesa cattolica e il mondo globale, e di una nuova vicinanza tra Santa Sede e Washington da un punto di vista anche teologico: nel 1965 il Vaticano II approvò la nuova dottrina sulla libertà religiosa, soprattutto grazie al contributo del teologo gesuita statunitense John Courtney Murray (che solo un decennio prima era stato condannato al silenzio dalla Curia romana).

Le persone. Parliamo di lui/lei

Il ritorno di Lula in un Brasile in ginocchio

of Giancarlo Summa

La parabola della storia recente del Brasile è ben sintetizzata da tre copertine del settimanale inglese “The Economist”. La prima nel 2009: la statua del Cristo Redentore, costruita negli anni Venti del secolo scorso sulle colline che dominano Rio de Janeiro, trasformata in una specie di razzo fiammeggiante, e il titolo “Brazil takes off”, il Brasile decolla. La seconda copertina nel 2013: il razzo del Cristo Redentore è in picchiata, apparentemente fuori controllo, e la rivista si chiede “Did Brazil screw it up?”, il Brasile ha rovinato tutto? La terza copertina è del giugno di quest’anno. Il Cristo Redentore è immobile, con una maschera collegata a una bombola d’ossigeno, simbolo della catastrofica gestione della pandemia di Covid-19 nel paese, e la diagnosi non ha chiaroscuri: “Brazil’s dismal decade”, il cupo decennio del Brasile.

Le recensioni di Italianieuropei

11 settembre, il pensiero sprigionato

of Olivia Guaraldo

Dirò sinteticamente di un libro bellissimo, a lungo atteso, scritto da una delle più acute e colte pensatrici politiche del nostro tempo. “2001. Un archivio”, raccoglie gli articoli e le interviste che Ida Dominijanni ha scritto e fatto a partire dalla data spartiacque per la politica globale che fu l’11 settembre 2001. L’arco temporale a cui gli articoli si riferiscono va dal luglio 2001 (G8 di Genova) al 2008 (elezione di Barack Obama). I personaggi intervistati sono intellettuali di spicco – Etienne Balibar, Homi Bhabha, Judith Butler, Wendy Brown, Carol Gilligan, Rosi Braidotti, Giacomo Marramao, Carlo Galli, per citarne solo alcuni – interpellati sull’impatto dell’evento 9/11 e delle guerre che seguirono. Da Genova a Baghdad – in mezzo sempre Manhattan – le analisi giornalistiche si intrecciano con le prospettive teoriche della filosofia politica contemporanea che Dominijanni padroneggia con una sapienza rara, in grado com’è di uscire dal gergo iniziatico che spesso hanno i saperi teorici, dal lessico autocompiaciuto dei “pensatori di professione”, facendo però entrare nella lettura giornalistica l’azione di scandaglio della filosofia, lo sguardo profondo, lungo, complicante.

Le recensioni di Italianieuropei

Quale idea di società e democrazia?

of Rosa Fioravante

Il volume “Progettare l’uguaglianza”, curato da Gambilonghi e Tedde, lungi dall’essere un volume che approfondisce meramente le condizioni di possibilità storicamente determinate dell’avanzamento della democrazia sociale, propone un insieme di contributi utili a superare i principali motivi della sua, auspicabilmente momentanea, impossibilità odierna.
Il volume insiste, infatti, sull’impianto concettuale e i passaggi giuridici necessari ad inverare – o tentarne l’inveramento – del secondo comma dell’articolo 3 della nostra Costituzione. In questo senso, il pensiero di Lelio Basso, apertamente rievocato dal contributo di Alessio Francesco Olivieri, rimane un punto di riferimento non solo per il volume in oggetto ma anche per confrontarsi con le sfide contemporanee.

 

Dizionario civile

Fede (e passione politica)

of Paolo Corsini

Fede è espressione indubbiamente polisemica, dalle diverse valenze a seconda dei contesti in cui viene utilizzata. Deriva dal latino fides, che potremmo tradurre con fiducia, riconoscimento di affidabilità (“mantenere fede”), ma indica pure impegno alla lealtà (“promessa di fede”), attestazione, testimonianza su base etica o giuridica (“fare fede”), aspettativa (“avere fede”, “prestare fede”), osservanza di un principio, adesione a un progetto sulla base di una credenza, di una scelta dovuta al riconoscimento di una autorità, all’ottemperanza a un valore, a un principio, a un’idea dalla quale si trae conforto e rassicurazione, ma pure stimolo all’agire. Esito di una credenza preriflessiva1 che esula dalla sfera della razionalità, la fede dice pure della passione e determinazione con cui si persegue un obiettivo, un fine: passione e determinazione poste al servizio di cause diverse.