Vittoria Franco

Vittoria Franco

è senatrice dei Democratici di Sinistra

La responsabilità verso il mondo comune

Quell’entità politica ormai evocata da molto tempo e da molti, che tutti chiamano Partito Democratico, io preferisco chiamarla Partito Democratico dell’Ulivo. Mi sembra un nome più corretto e più rispettoso della storia recente. Sì, perché esiste già una biografia di qualcosa che deve ancora nascere. Non sembri un paradosso. È normale per i processi della storia, che sono quasi sempre la conseguenza di cesure e continuità. Quel nome che propongo vuole indicare proprio una continuità con quanto è accaduto finora: liste unitarie, gruppi unici dell’Ulivo nelle due camere, lavoro comune che suggella l’incontro fra diverse culture del riformismo italiano. Il filo comune non significa che non si debbano produrre discontinuità necessarie per far nascere il nuovo. Anzi, queste sono necessarie, pena il fallimento del progetto. Forse però esse sono anche fra le ragioni delle forti resistenze che rallentano il processo. E il rallentamento porta con sé dei rischi. Il rischio più grave che vedo è quel restare nell’incompiutezza che logora l’intero progetto, che comporta la perdita del vantaggio della novità e infonde sfiducia invece che entusiasmo.

Politiche pubbliche e governance per il settore culturale

Secondo il recente rapporto di Federculture il turismo culturale è cresciuto in Italia del 3%, mentre nello stesso periodo si è registrato un arretramento dell’Italia dal quarto al quinto posto nella classifica dei flussi turistici in generale. Crescono anche i consumi culturali. Dall’altra parte, però, la spesa dello Stato è passata dallo 0,61% del 2001 allo 0,31% del 2005. Sono i comuni a investire di più, nonostante i tagli ai trasferimenti subiti nel corso degli ultimi cinque anni: in media il 3,5% dei bilanci. Si tratta di elementi importanti che occorre cogliere perché parlano di un dinamismo delle amministrazioni locali e di una miopia gigantesca del governo nazionale di centrodestra, ma anche della necessità di una correzione di rotta nell’agenda dell’Unione. La necessità è dettata da una semplice analisi dei processi sociali ed economici in corso, che richiedono aggiornamenti, riconversione e innovazione. 

Autonomia, responsabilità e merito per la qualità universitaria

Nella qualità dell’università risiede il futuro di un paese. Questa oggi è una verità con la quale la politica deve fare i conti con responsabilità e lungimiranza. Ci si deve domandare come mai nella storia della Repubblica raramente l’intero sistema del sapere sia stato al centro dell’attenzione nella misura in cui accade da qualche anno. Ciò è dovuto al fatto che sono intervenute novità importanti sul piano culturale, sociale e istituzionale. Ne indico solo tre.

 

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