I partiti tradizionali e gli attuali modi di organizzazione della politica scontano, da una ventina d’anni e più, l’affermarsi, in ragione della rivoluzione tecnologico-informatica, di nuove forme di disintermediazione, ossia di riduzione del ruolo e della funzione degli intermediari.
La crisi di autorevolezza degli intermediari e la messa in discussione del valore delle competenze, due tra i più notevoli fenomeni psicologici e sociologici del nostro tempo, hanno riguardato ambiti rilevanti come la politica, l’insegnamento, la sanità, il commercio, il turismo, il giornalismo, la pubblicità, la comunicazione, la fruizione della musica, del cinema, della televisione, della rete e, quindi, inevitabilmente, anche e soprattutto, il mondo della conoscenza.