Vannino Chiti

Vannino Chiti

già presidente della Regione Toscana, senatore e ministro per le Riforme istituzionali e i rapporti con il Parlamento.

Responsabilità

Il termine “responsabilità” compare nel dibattito politico in tempi piuttosto recenti: nel 1788 ad opera di Alexander Hamilton, considerato uno dei fondatori degli Stati Uniti, nella raccolta di scritti “The Federalist”. È usato per indicare la responsabilità dei governi costituzionali, che devono agire sotto il controllo dei cittadini e in funzione del loro bene. Si collega perciò ai temi della libertà, di un ordinamento democratico e al senso civico dei cittadini. Mi pare corretto inquadrare la “responsabilità” nel nostro tempo: all’interno dei valori della Costituzione e della Dichiarazione universale dei diritti umani. In questi fondamenti della nostra convivenza diritti e doveri sono due facce della stessa medaglia e la responsabilità, individuale e collettiva, è ciò che li unisce. Come possiamo affermarli nell’era della rivoluzione informatica e della globalizzazione neoliberista? Non è scontato.

Critica a un Parlamento di “nominati”

Per capire le ragioni che hanno spinto ventiquattro senatori del PD a non partecipare alla votazione finale a favore della legge elettorale occorre tenere presente un quadro più ampio, che include anche la riforma costituzionale e l’esperienza delle Province. Il principale motivo didissenso nei confronti della legge uscita dal Senato riguarda il modello di elezione dei deputati, i quali risulterebbero in gran parte nominati anziché eletti. Si tratta di un grave deficit democratico che lacera ulteriormente il rapporto tra cittadini ed eletti, accrescendo l’autoreferenzialità della politica. Piuttosto che perseguire l’innovazione a tutti i costi bisognerebbe rafforzare la coerenza con i principi fondativi della Costituzione.