I musei sono luoghi della memoria, certo, ma anche di civilizzazione e rinascita, economicamente e socialmente rilevanti soprattutto in un’Italia attanagliata dalla crisi. Per questo è importante mantenere vivo l’interesse del pubblico, offrendogli servizi, spazi e allestimenti ad hoc, pensati per valorizzare le opere.
«Altre Rome verranno, delle quali non immagino il volto, ma che avrò contribuito a formare. Quando visitavo le città più antiche, sante, ma ormai estinte, senza valore presente per il consorzio umano, mi promisi sempre che avrei evitato alla mia Roma quel destino pietrificato d’una Tebe, d’una Babilonia, o di una Tiro. Essa sarebbe sfuggita al suo corpo di pietra; essa si sarebbe composta della parola Stato, della parola cittadinanza, della parola repubblica, insomma di una più sicura immortalità. […] Roma si perpetuerà nella più modesta città ove dei magistrati si diano cura di verificare i pesi dei mercanti, di pulire e illuminare le strade, di opporsi al disordine, all’incuria, alla paura, all’ingiustizia; di reinterpretare con ragionevolezza le leggi. Roma non finirà che con l’ultima città degli uomini».