Finanziamento ai partiti: la pseudo-democrazia in cui il “voto” pesa in base al reddito

In questi giorni, un po’ in sordina, entra nel vivo alla Camera la discussione sul disegno di legge sull’abolizione del finanziamento pubblico dei partiti. Quale idea di democrazia cela un sistema in cui il finanziamento ai partiti è affidato alla devoluzione di una percentuale di reddito (2 per mille) e non è previsto alcun limite alle donazioni che una singola persona fisica o giuridica può dare a un partito?

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