Ugo Papi

Ugo Papi

giornalista, è membro del Dipartimento esteri del Partito Democratico

Pechino e il rischio del contagio democratico di Hong Kong

Le proteste pacifiche di migliaia di cittadini di Hong Kong contro il tentativo del governo di Pechino di porre ulteriori vincoli alle già limitate libertà dell’isola – che gode però di privilegi impensabili nel resto della Repubblica Popolare – sono il segno dell’emergere di nuovi insopprimibili bisogni che non si limitano al mero consumismo. La prospettiva di un contagio da Hong Kong al resto della Cina è però un rischio che Pechino non può correre.

Le ragioni della crisi del Congress

Il Partito del Congresso indiano, considerato fino a oggi il “partito della nazione” che, con la sua visione progressista e laica, ha permesso a un paese diviso da lingue, religioni ed etnie di darsi un’identità collettiva, non è mai stato così debole nella sua non breve storia politica. Alla luce della pesantissima sconfitta che ha subito la United Progressive Alliance nelle recenti elezioni per il rinnovo del Parlamento indiano, per il Congresso è giunto il momento di scegliere: rompere il cordone ombelicale che lo lega indissolubilmente alla dinastia dei Gandhi oppure affidarsi ancora una volta a un altro rampollo della “famiglia reale”.

La vicenda dei marò tra lentezza, passi falsi e ripensamenti

L’ingarbugliata vicenda dei marò non è destinata a trovare una soluzione in tempi brevi. Se da parte italiana molti sono stati gli errori e i segnali contraddittori, da parte indiana la lentezza del sistema giudiziario, un’opinione pubblica maldisposta, la contingenza politica e il “fattore Sonia Gandhi” hanno impedito il raggiungimento di un chiarimento a livello diplomatico.

La Birmania guarda al futuro

Nei giorni scorsi si è tenuto in Birmania il World Economic Forum sull’Asia dell’Est. Si è trattato di un segnale inequivocabile del nuovo corso politico ed economico intrapreso dal paese del Sud-Est asiatico a partire dal 2010, anno dell’elezione alla Presidenza di Thein Sein e della liberazione di Aung San Suu Kyi.

La nuova leadership cinese: nessun Gorbaciov all’orizzonte

Il XVIII Congresso del Partito comunista cinese, che si è concluso la scorsa settimana, ha segnato il già previsto passaggio di consegne fra la leadership uscente e quella nuova, guidata da Xi Jinping e da Li Keqiang. Il paese si trova ora a un delicato punto di svolta e autorevoli osservatori ritengono che la crescita del colosso asiatico potrebbe subire un brusco rallentamento, a meno che non vengano introdotte coraggiose riforme.

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