Giorgio Tonini

Giorgio Tonini

è senatore per i Democratici di Sinistra

Un partito «post-secolare»

Non hanno torto quanti individuano nella persistenza degli «storici steccati» tra laici e cattolici uno dei principali ostacoli alla costruzione di quel Partito Democratico dell’Ulivo, che non solo le dinamiche interne al centrosinistra, ma soprattutto la drammatica necessità di governo politico del paese, reclamano in modo pressante. E tuttavia, proprio perché è il paese a chiedere alle famiglie del riformismo italiano un salto di qualità culturale, prima ancora che politico-organizzativo, è a questa sfida storica che dovremmo riorientare, con pazienza ma anche con determinazione, le nostre tradizionali diversità, e non viceversa.

Procreazione assistita e mediazione bioetica

C’erano una volta le «questioni di coscienza»: di tanto in tanto, arrivavano sul tavolo della politica e davano luogo a maggioranze trasversali, che poco o nulla interferivano con le alleanze di governo. Erano le questioni che avevano a che fare con la vita e la morte, la sessualità e la famiglia. Ed erano questioni che si addensavano lungo la linea di confine tra cultura «laica» e cultura «cattolica». Talvolta davano origine a esperienze di dialogo (si pensi al nuovo diritto di famiglia), talvolta a momenti, anche assai aspri, di conflitto (il divorzio e l’aborto).

 

Il premierato è utile all'Italia e all'Ulivo

Sono numerose, nel centrosinistra, le voci che avvertono come il rilancio della questione delle riforme costituzionali, da parte della Casa delle libertà, mostri con evidenza i segni di un’operazione strumentale. Si tratterebbe, in buona sostanza, di un diversivo, messo in atto allo scopo di distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica dai deludenti risultati dell’azione di governo, in particolare nel campo della politica economica e sociale. Di più: con la ripresa del tema delle riforme, Berlusconi si proporrebbe di impaniare l’opposizione in una vischiosissima, e in definitiva inconcludente, discussione sulle regole, utile solo a una sua personale rilegittimazione.