Quale futuro per la scuola?

Di Angela Maria Volpicella Giovedì 24 Settembre 2020 15:39 Stampa
Quale futuro per la scuola? ©iStockphoto.com/PeopleImages

«Amo la scuola perché è sinonimo di apertura alla realtà. Almeno così dovrebbe essere! Ma non sempre riesce a esserlo, e allora vuol dire che bisogna cambiare un po’ l’impostazione. Andare a scuola significa aprire la mente e il cuore alla realtà, nella ricchezza dei suoi aspetti, delle sue dimensioni. E noi non abbiamo diritto ad aver paura della realtà! La scuola ci insegna a capire la realtà. E questo è bellissimo!».
Queste parole di Papa Francesco riflettono in maniera preponderante sull’importanza per la realtà scolastica del nuovo millennio di avviare un cambio di rotta verso una nuova progettualità. In una fase di profonde trasformazioni nonché emergenze caratterizzate dall’incremento della complessità e dalla crisi di alcuni paradigmi interpretativi, il più grave pericolo che la scuola deve affrontare è l’estraneità della cultura scolastica, il suo risultare inerte verso la cultura della vita quotidiana, della partecipazione alla vita civile, del lavoro e delle professioni.


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