PD, i nodi arrivati al pettine con le elezioni del 25 settembre

Di Michele Prospero Mercoledì 14 Dicembre 2022 15:00 Stampa
PD, i nodi arrivati al pettine con le elezioni del 25 settembre ©iStockphoto/Mesut Ugurlu

Con tre tecniche elettorali diverse si sono svolte, dopo la crisi della Repubblica dei partiti, otto consultazioni. In quattro occasioni ha vinto la destra, in due il centrosinistra, altre due volte l’esito è stato un pareggio in un contesto di emergente tripolarismo sistemico. Una certa egemonia della destra sembra nel complesso caratterizzare gli orientamenti di voto della Seconda Repubblica. Tra il successo del 1994 e quello del 2022 c’è però una differenza sostanziale. L’alchimia originaria della destra di governo vedeva la componente postfascista in una posizione gregaria rispetto alla dominante regia aziendalistica berlusconiana. Ora, con l’eclisse politica del vecchio corpo del cavaliere, il vuoto che la follia estiva nella spiaggia romagnola del capitano leghista ha prodotto nella guerra di successione è stato riempito dal partito personale-identitario di Giorgia Meloni.

 

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