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Il risultato delle elezioni del 25 settembre ha consegnato il governo del paese a una destra illiberale e neoliberista. È bastato ascoltare le dichiarazioni programmatiche della nuova presidente del Consiglio per misurare la portata di una svolta culturale e politica, che si presenta estranea ai valori della Costituzione e in antitesi alla nostra memoria storica. Nel discorso alla Camera dei deputati la presidente Meloni ha esibito questa estraneità con un nuovo vocabolario civile dal quale sono cancellati la Resistenza e l’antifascismo, trasformato in un insulto, associato alla violenza contro i giovani militanti di destra. È stata offerta una lettura falsa e unilaterale degli anni di piombo che rimuove la presenza e il ruolo eversivo della destra neofascista e stragista.
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