Special advisor del primo ministro portoghese
per la presidenza dell’UE
Una delle questioni maggiormente discusse durante la recente Convenzione sul futuro dell’Europa è stata la relazione da stabilire tra la Costituzione europea e il programma di riforme economiche e sociali in corso, adottato dal Consiglio europeo di Lisbona nel 2000. L’attuazione della strategia di Lisbona è cruciale per rafforzare il potenziale di crescita in Europa e richiede alcuni cambiamenti fondamentali a livello istituzionale in relazione al processo decisionale in ambito economico, sociale e tecnologico. Una delle maggiori innovazioni che deve essere accolta dalla Costituzione europea è il metodo di coordinamento aperto.
In questo articolo, dopo aver fatto qualche brevissimo commento sulla vicenda della Strategia di Lisbona nel suo complesso, si cercherà di dare un senso di prospettiva rispetto a quanto sta avvenendo oggi nell’Unione europea a questo riguardo. Ci si concentrerà infine sull’agenda delle riforme.
Lo scopo dell’Agenda di Lisbona è di preparare l’Europa alla globalizzazione e ciò significa partire dall’assunto che ci si trova in una fase nuova dell’integrazione europea, durante la quale sarà essenziale andare avanti con il Mercato unico, rafforzare l’Unione economica e monetaria, ma sarà anche necessario andare oltre, riformando le istituzioni europee e adeguando l’Unione europea alla globalizzazione. È questa la finalità generale dell’Agenda di Lisbona.