Stretta tra i vortici della crisi europea e del conflitto mediorientale, la Turchia, pur interessata da significative tensioni, si è dimostrata in grado di assorbire i contraccolpi meglio dei paesi arabi. La stabilità attuale non deve però trarre in inganno circa le prospettive future, segnate da sfide sia interne che esterne. Per scongiurare il rischio che il paese esca per sempre da una logica di cooperazione occorre che l’Europa mantenga un solido contatto con Ankara, impostando un rapporto realista con Erdogan e con l’élite post kemalista e riallacciando i rapporti diretti con la società turca.