Khaled Fouad Allam

Khaled Fouad Allam

insegna Sociologia del mondo musulmano all’Università di Trieste

Islam politico e primavera araba: alcune griglie di lettura

La Primavera araba ha portato le forze politiche dei paesi interessati dalle rivolte a confrontarsi con la fondamentale questione del significato che può avere la democrazia in un contesto islamico e di come agire per favorire lo sviluppo delle dinamiche democratiche in quell’area. È uno scenario inedito per il mondo arabo, in cui, per la prima volta, sono i protagonisti dell’Islam politico a dover cercare l’equazione tra Islam e democrazia.

Le frontiere simboliche dell'islam in Italia e in Europa

Pochi hanno colto il fatto che la questione dell’islam in Italia e in Europa non rappresenta una sorta di ritorno storico – dopo la sua presenza per sette secoli in Spagna e tre secoli e mezzo in Sicilia – bensì riveste le caratteristiche di qualcosa di inedito. Oggi l’islam, attraverso i flussi migratori mondiali, si situa nello spazio globale e non più dunque nel tradizionale Dar al-islam (territorio dell’islam) secondo la geografia classica arabo-islamica; l’islam si pone oggi in uno spazio territoriale che è multiplo, multiforme, caratterizzato da una forte eterogeneità delle culture e del tessuto sociale.

 

L'immigrazione, l'Islam e noi

Alcuni anni fa svolsi all’università Marc Bloch di Strasburgo un seminario sul tema «Immigrazione e cittadinanza». Erano presenti molti studenti, fra i quali alcuni immigrati della seconda generazione. Mi colpì lo sguardo di alcuni di loro, in particolare quello di due studentesse, gli occhi scuri e grandi come il mondo ma attraversati da un’immensa tristezza. Mi spiegarono come vivessero la condizione del silenzio e l’esperienza della derisione, come il fatto di essere di origine immigrata significasse già quasi portare un handicap. Confermarono che ogni immigrazione rimane comunque un’esperienza della rottura e della solitudine, che comporta un lento lavoro di ricomposizione della vita: ciò che nel linguaggio sociopolitico si chiama integrazione.

 

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