Italianieuropei 3/2020
Italianieuropei 3/2020

In questo numero

Come ci cambia il virus

E' forse presto per dire se la pandemia di Coronavirus che ancora dilaga nel mondo cambierà davvero tutto come da più parti si sostiene. Certamente, la terribile esperienza che il nostro paese ha vissuto pone sfide importanti in tre ambiti fondamentali della società e, di conseguenza nell'azione politica che li riguarda.
In primo luogo la Sanità, patrimonio collettivo prezioso che, di fronte alla sfida del virus, ha rivelato tutti i suoi punti di forza ma anche le sue tante criticità, su cui occorrerà al più presto intervenire.
E poi lo Stato come attore di primo piano nell'economia, a cui si pone oggi di fronte la sfida di portare l'intero sistema economico-produttivo nazionale fuori dalla crisi più grande dal dopoguerra.
Infine le città, i cui spazi e le cui dinamiche produttive e sociali sono destinati ad essere ripensati alla luce dell'esigenza di garantire un distanziamento sociale che è la chiave del contrasto al contagio.

il Sommario

gli Articoli

Agenda. Come ci cambia il virus

Dopo la pandemia, i nuovi equilibri internazionali

of Massimo D'Alema

La bufera del coronavirus ha scosso il mondo. Nulla – si dice – sarà come prima. (…) Anzitutto perché questa crisi ha un’inedita dimensione antropologica. La pandemia minaccia la salute e la vita delle persone, sconvolge le abitudini e gli stili di vita di miliardi di esseri umani, cambia radicalmente le relazioni interpersonali e il rapporto con il lavoro. In secondo luogo perché (…) colpisce l’economia reale e il lavoro e non soltanto la finanza.

Agenda. Come ci cambia il virus

Un’economia globale da reinventare

of Paolo Guerrieri

Due emergenze, una sanitaria e l’altra economica, hanno accompagnato la diffusione a livello globale della pandemia Covid-19. Secondo le stime più recenti, il crollo dell’attività economica in questi mesi sarà senza precedenti per rapidità e intensità, almeno dai tempi della crisi degli anni Trenta. Ma c’è ancora grande incertezza sull’evoluzione della crisi economica in corso. Molto dipenderà, innanzitutto, dai tempi necessari a porre sotto controllo la diffusione del Coronavirus, fino all’auspicata scoperta di cure efficaci e/o di un vaccino.

Agenda. Come ci cambia il virus

L’ultima prova per il sistema produttivo italiano

of Giuseppe Surdi

Il vecchio adagio per cui la crisi è anche un’opportunità per il cambiamento del sistema economico sta tornando prepotentemente, anche in Italia, dopo la fase di contenimento epidemiologico della pandemia da Coronoavirus. Questa litania che si rafforza rischia di non tenere in debito conto la lezione degli anni difficili tra il 2009 e il 2012, in particolare per il nostro paese, che hanno visto sicuramente una trasformazione nel sistema bancario, ma più per indirizzi europei e internazionali di ristrutturazione e rafforzamento dei fondamentali del settore che per una strategia paese che trasformasse le debolezze in virtù.

Agenda. Come ci cambia il virus

Sei quesiti per gli IRI-entusiasti

of Massimo Mucchetti

Evocare l’IRI, sia pure con l’aggiunta dell’aggettivo “nuovo”, è una presa di posizione politica che ormai ricorre spesso in casa cinque stelle e anche, sia pure in modo più prudente, in casa PD. È un’evocazione non supportata né da una decente analisi delle alterne vicende dell’Istituto per la Ricostruzione Industriale (1933-2001) né da un approfondimento del significato di quell’aggettivo “nuovo” con cui si vorrebbe evitare l’accusa di antistoriche nostalgie. Viene in mente Francesco Cossiga quando criticava gli euro-entusiasti non perché lui fosse contrario al progetto europeo, ma perché gli entusiasmi acritici difficilmente portano buoni risultati.

Agenda. Come ci cambia il virus

Le contraddizioni del Coronavirus non fermeranno il cambiamento green

of Edoardo Zanchini

Il ciclone Coronavirus ha messo in ginocchio l’economia e rimesso in discussione molte convinzioni, di vicinato e geopolitiche, accademiche e di vita quotidiana. Chi poteva immaginare che si sarebbe cancellato il Patto di stabilità europeo o che persino il “Financial Times” arrivasse a chiedere un ruolo maggiore della mano pubblica per uscire dalla crisi? Di sicuro non si poteva prevedere che dopo mesi di attenzione internazionale sull’inquinamento dei mari dovuto alla plastica si passasse a utilizzare ogni giorno milioni di guanti usa e getta per difendersi dal contagio.

Agenda. Come ci cambia il virus

Dopo l’epidemia, le nuove strategie per la sanità

of Vasco Errani

L’irruzione dell’epidemia da Coronavirus, rapida e inattesa nella sua dimensione e distribuzione territoriale, ha portato in evidenza problemi e limiti che il nostro SSN conosce da tempo e che da troppo tempo non trovano risposta. Questa emergenza, inedita in epoca contemporanea, ha colpito pesantemente non soltanto l’Italia ma ha assunto il carattere globale della pandemia cogliendo tutto il mondo impreparato. È un evento che ha messo a nudo le debolezze dei fondamentali del sistema in cui viviamo, che ritenevamo fino a pochi mesi fa forte e solido ma che ha paurosamente vacillato.

Agenda. Come ci cambia il virus

Siamo cooperatori, saremo ricostruttori: per una rifondazione del sistema sanitario

of Giuseppe Milanese

Coronavirus: quando la bufera si sarà placata, sarà necessariamente, come già accaduto altre volte nella storia, l’anno zero, l’inizio di un’era nuova. E, proprio in ragione di questa consapevolezza, avremo la responsabilità di dover scegliere senza esitazioni l’atteggiamento da assumere. Se cioè essere apocalittici, facendosi travolgere dal novero delle perdite, dei fallimenti, delle défaillance individuali e di sistema, se abbandonarsi alla catastrofe, chiudersi tra le pareti di chissà quale sindrome nimby, privilegiare la clausura di pensieri corti. O se proporsi come ricostruttori, scartare lo sconforto a cui i morti e le macerie possono comprensibilmente indurre, aprire le finestre per guardare al mondo globale e privilegiare il pensiero lungo e la visione.

Agenda. Come ci cambia il virus

Il difficile viene dopo: isolamento e rischio di esclusione

of Chiara Volpato

La fase iniziale di un’emergenza come quella provocata dal Coronavirus è la più difficile dal punto di vista delle urgenze da affrontare, ma è anche, paradossalmente, la più semplice dal punto di vista sociale. Perché in questa fase un gruppo, guidato dalla percezione di essere unito da un destino comune, ritrova coesione e si mette all’opera per fronteggiare l’emergenza, accantonando divisioni e conflitti; in tale fase aumentano i sentimenti di empatia per i concittadini più esposti, uniti alla fierezza per saper reagire alla drammaticità del presente. Il difficile viene dopo. Le fasi successive sono quelle in cui dilagano ansie e angosce, non più tenute a bada dall’immediatezza delle cose da fare, domina l’incertezza e riaffiorano divisioni e conflitti.

Agenda. Come ci cambia il virus

L’impero digitale colpisce ancora

of Carlo Alberto Carnevale Maffè

Il più ambizioso esperimento istituzionale del Terzo millennio sarà scrivere il nuovo “contratto sociale globale” ai tempi di internet. L’Europa, luogo di nascita della sintassi universale che ancora oggi definisce il world wide web, si candida a diventare, in questa grande sfida, la “fabbrica delle regole digitali” per il mondo. Il digitale è diventato istituzione: con l’invasione del suo esercito intangibile di dati, imponendo la sua lingua fatta di algoritmi, come una potenza imperiale dei tempi antichi, la tecnologia dell’informazione è arrivata a occupare quasi tutti i territori della vita sociale ed economica.

Agenda. Come ci cambia il virus

Mercato del lavoro e assicurazione sociale: la lezione della pandemia

of Michele Raitano

L’emergenza Covid-19 sta rappresentando per il mercato del lavoro e il sistema di welfare una sfida impensabile fino a due mesi fa. A differenza di altre crisi, per quanto gravi, questa emergenza va considerata un unicum dato che si è manifestata all’improvviso, con effetti immediati (legati al lockdown) e diffusi su una quota elevatissima di forza lavoro.
Quando si ragiona su quali misure mettere in atto per fronteggiare l’emergenza non ci si riferisce, pertanto, all’aggravarsi di “normali” eventi di disoccupazione che, in quanto tali, sono caratterizzati da una distribuzione di “rischio calcolabile” e che, data la quota comunque minoritaria di perdenti, può essere affrontata tramite forme standard di protezione sociale contributiva.

Agenda. Come ci cambia il virus

Il lavoro dopo la pandemia: oltre l’agilità dell’emergenza

of Ylenia Curzi e Iacopo Senatori

Nella fase acuta dell’emergenza sanitaria il governo ha puntato fortemente sull’integrazione tra le nuove tecnologie e i processi di lavoro, al fine di contemperare obiettivi confliggenti quali la prosecuzione, laddove consentita, delle attività economiche, la tutela della salute pubblica e la conciliazione, forse mai prima d’ora tanto complessa, tra la sfera privata e quella professionale dei lavoratori. Esemplare al riguardo è la sostenuta accelerazione del lavoro da remoto, manifestatasi come tendenza mondiale nell’epoca del Coronavirus, e resa possibile dalla crescita esponenziale delle capacità di interconnessione tipiche della quarta rivoluzione industriale (espressione con cui si designano convenzionalmente i nuovi modi di produzione basati sull’uso massiccio e diffuso di tecnologie digitali).

Agenda. Come ci cambia il virus

Le contraddizioni del lavoro agile nelle pubbliche amministrazioni

of Carla Spinelli

L’irrompere della pandemia da Coronavirus ha impresso un’accelerazione inimmaginabile alla diffusione del lavoro agile nelle pubbliche amministrazioni, che finora avevano manifestato un interesse assai modesto per questa modalità flessibile di esecuzione della prestazione lavorativa, affermatasi per lo più a livello sperimentale, anche grazie all’azione promozionale del Dipartimento della funzione pubblica della Presidenza del Consiglio dei ministri.

Focus. Le città

Le mappe politiche del disagio sociale

of Carlo Buttaroni

Quando l’ufficiale giudiziario, inviato dal tribunale per eseguire lo sfratto, aprì la porta, trovò il cadavere di Maria Carmela riverso per terra, con addosso il pigiama di casa, il viso mummificato e gli occhiali ancora sul naso. Era morta almeno da due anni ma qualche metro più in là i fornelli della cucina erano ancora accesi, a rappresentare una quotidianità improvvisamente spezzata. E la sua immensa solitudine. Chissà quanto tempo ha aspettato, incapace di muoversi, ascoltando ogni rumore che veniva dagli appartamenti vicini, separati da pareti talmente sottili – “foratelle” come le chiamano a Roma – dove passano tutti i suoni e gli odori delle esistenze distratte che li abitano.

Focus. Le città

Politiche integrate urbano-rurali: reti di governance per lo sviluppo territoriale

of Patrizia Messina

Il tema delle politiche integrate di sviluppo urbano-rurale sta emergendo come uno degli ambiti di policy di grande rilevanza per lo sviluppo territoriale. Nel contesto europeo, in particolare, dove le città hanno da sempre rappresentato il principale motore dello sviluppo socio-economico e culturale, questo aspetto costituisce una novità importante su cui vale la pena soffermarsi per mettere in luce una serie di cambiamenti significativi che riguardano, più in generale, l’ambito delle politiche pubbliche per lo sviluppo con un approccio territoriale integrato.

Focus. Le città

Riflessioni e proposte dal lockdown su città e territori

of Daniela De Leo

Le condizioni spaziali con le quali ci confrontiamo oggi mettono a repentaglio le forme note dell’urbano contemporaneo, minando l’essenza delle relazioni sociali e dello scambio alla base degli insediamenti umani. I divieti colpiscono le concentrazioni nello spazio (gli assembramenti, appunto) alimentando forme di controllo che richiamano figure come quelle del carceral archipelagos, transitato da Foucault a uno dei sei discorsi sulla postmetropolis di Soja, proprio mentre gli altri cinque soffrono la quarantena.

Focus. Le città

Oltre la global city. Quali prospettive per le città medie?

of Luca Garavaglia

I nuovi assetti economici, caratterizzati dalle dimensioni globali dei mercati e da forme della produzione organizzate come filiere del valore lunghe, hanno determinato un profondo mutamento delle gerarchie urbane. I territori più competitivi, e in particolare i grandi sistemi metropolitani che compongono la global city descritta da Saskia Sassen, si sono decontestualizzati rispetto alle economie nazionali, riposizionandosi in reti di flussi globali e assumendo funzioni centrali di gestione e controllo delle reti economiche grazie alla presenza di conoscenze e servizi avanzati necessari per la competitività delle imprese.

Focus. Le città

Periferie urbane: caratteri, geografie, politiche

of Gabriele Pasqui

Quali effetti lascerà la drammatica crisi del Coronavirus sulle periferie urbane delle città italiane? Quanto gli inevitabili impatti della pandemia sull’economia, sulla società, ma anche sulle culture e sugli immaginari segneranno il destino di coloro che abitano le aree più critiche delle nostre città? In che modo le politiche pubbliche dovranno farsi carico di questi effetti, e attraverso quali dispositivi potranno intervenire efficacemente?

Focus. Le città

Città e diseguaglianze ai tempi del Covid-19

of Keti Lelo

Si dice che il virus sia democratico. In mancanza di immunizzazione artificiale si diffonde esponenzialmente e colpisce le persone senza fare distinzioni tra ricchi e poveri, giovani e vecchi, sani e malati. Sarebbe esattamente così se il nostro spazio vitale fosse isotropo. Se fossimo tutti distribuiti uniformemente su un territorio costruito in maniera uniforme. Se utilizzassimo tutti lo stesso tipo di trasporto e i tempi di spostamento fossero sempre gli stessi. Se la qualità dell’aria fosse uguale dappertutto. Se i luoghi di lavoro fossero tutti simili fra loro.

Focus. Le città

Capitalismo cognitivo, produzione culturale e città

of Carlo Salone

Nell’attuale emergenza sanitaria provocata dalla pandemia Covid-19 le funzioni culturali e le relazioni economiche da queste mobilitate sono tra le più colpite dalle misure di confinamento sociale decise per arginare la malattia. Anche l’organizzazione della vita urbana come finora l’abbiamo sperimentata e praticata vede vacillare molti dei propri principi ordinatori: densità, mobilità e interdipendenze spaziali sono da più parti evocate come concause della diffusione del morbo.

Le persone. Parliamo di lui/lei

Xi Jinping, la Cina in una sola persona

of Romeo Orlandi

Nell’ottobre del 2017 una famosa copertina de “The Economist” pubblicava un ritratto di Xi Jinping con la didascalia “The most powerful man in the world”. Rifletteva una percezione diffusa in Occidente, dilaniato dagli ondeggiamenti di Trump e dalla divisione europea. Xi sembrava veramente l’uomo più potente al mondo. Il titolo si è rivelato tuttavia iettatorio perché da allora la Cina ha inanellato una serie di infortuni gravi, pesanti, imprevisti.

Le persone. Parliamo di lui/lei

Keir Starmer, una pagina nuova per il Labour

of Domenico Cerabona

Come altre volte cerchiamo di partire dai dati. Keir Starmer ha stravinto il congresso del Partito Laburista britannico arrivando primo in tutte le fasi del tortuoso sistema di elezione del leader che il Labour si è dato a partire dal 2015. Si è assicurato il maggior numero di firme all’interno del gruppo parlamentare, il maggior sostegno tra le sezioni locali del partito e ha ottenuto l’appoggio di quasi tutti i grandi sindacati affiliati.

Le recensioni di Italianieuropei

Il viaggio dell’acqua

of Rossella Muroni

«L’acqua ha una memoria perfetta e cerca sempre di tornare dov’era», lo ha detto la scrittrice premio Nobel per la letteratura Toni Morrison. Con il libro di Edoardo Borgomeo, “Oro blu”, abbiamo la possibilità di seguire questo “ritorno a casa”, un viaggio appassionante fatto di storie e di esperienze che narrano nel concreto il legame profondo tra l’essere umano e l’acqua. Un’acqua piena di memoria, consapevole del proprio ruolo e della propria potenza nell’ecosistema naturale, e un uomo senza memoria che erige argini e depreda le risorse naturali, così convinto di dominare l’ecosistema. Il libro pone innanzitutto un tema di responsabilità.

Le recensioni di Italianieuropei

La città come bene comune

of Paolo Corsini

A lettura finita delle quasi 800 pagine di questo volume si resta senza fiato. E non tanto per la mole del lavoro, quanto per l’impegno profuso man mano che ci si addentra in una summa della “scienza della città” retta su di un processo di unificazione delle “due culture” – il titolo di un vecchio libro del 1963 dovuto a Charles Percy Snow – in cui, come concludono gli autori, l’approccio umanistico e quello tecnico-scientifico sono complementari l’uno all’altro sino a un rapporto di vicendevole contaminazione.

Le recensioni di Italianieuropei

Sturzo al centro del dibattito contemporaneo sulla democrazia

of Enzo Di Nuoscio

«I classici, scriveva Italo Calvino, non finiscono mai di dire quello che hanno da dire», sono in qualche modo i «contemporanei del futuro» per la loro capacità di illuminare dal passato i problemi del presente. E così, in un momento storico come il nostro, in cui le democrazie occidentali stanno vivendo una delle fasi più delicate della loro giovane storia, minacciate dall’interno da spinte populiste e dall’esterno da fenomeni (non solo economici) che sfuggono alle regole degli Stati nazionali, nonché dal soft power di potenze illiberali, il ritorno a un grande classico, come il pensiero di Luigi Sturzo, rappresenta un deciso valore aggiunto nel dibattito sulla democrazia.

Le recensioni di Italianieuropei

Tre scenari per il mondo dopo il Covid-19

of Damiano Palano

L’irruzione del Covid-19 sulla scena planetaria ha mostrato in modo drammatico come l’“unità tecnica” del mondo e l’interdipendenza economica ci pongano dinanzi a problemi davvero globali, che coinvolgono l’intera umanità e che non possono essere tenuti fuori dai confini nazionali. Ma ha anche mostrato, una volta di più, le crepe dell’ordine internazionale liberale. Molti osservatori si stanno così chiedendo se il mondo che ci lascerà la pandemia sarà politicamente più unito o invece più frammentato, e non sono mancate previsioni piuttosto pessimistiche.

Dizionario Civile

Periferie

of Salvatore Monni

«La realtà si capisce meglio dalle periferie» osservava Papa Francesco nel 2013, da poco eletto, nella sua prima visita in una parrocchia della periferia nord di Roma. Ma cosa sono oggi esattamente le periferie? Quando si pensa alle periferie l’elemento centrale è solitamente quello spaziale, la periferia è innanzitutto un luogo lontano dal centro. Così la definisce, al singolare, anche la Treccani, che parla della periferia come della «arte estrema e più marginale, contrapposta al centro, di uno spazio fisico o di un territorio più o meno ampio».