L’anno scorso, a fine agosto, il presidente del Consiglio europeo Charles Michel salì sul palco del Bled Strategic Forum e pronunciò le parole che da allora sono conosciute come il Bled Pledge (la promessa di Bled): semplicemente disse che l’UE doveva essere pronta ad accogliere nuovi Stati membri entro il 2030. Il messaggio si diffuse come un lampo nei paesi della regione, ridando speranza ai cittadini dopo venti anni di promesse disattese e sforzi deludenti da entrambe le parti per rispettare le conclusioni di Salonicco del 2003. Il Pledge fu accolto con molta più prudenza dalle élite politiche negli Stati membri, che sono per definizione più riservate quando si tratta di fissare date chiare per decisioni strategiche importanti per il futuro dell’Europa.