Chiesa e cattolici nella Seconda Repubblica

Di Agostino Giovagnoli Mercoledì 30 Giugno 2010 19:30 Stampa
Nelle diverse stagioni della storia dei rapporti tra Stato e Chiesa in Italia, oltre alle relazioni di vertice tra le due isti­tuzioni è stato rilevante il maggiore o minore coinvolgimen­to dei cattolici nella costruzione della convivenza civile. E la “pace religiosa”, cioè lo sviluppo di rapporti positivi tra Sta­to e Chiesa, si è affermata in stretto rapporto ad una “lai­cità condivisa”, e cioè non all’intensificazione del conflitto tra clericali e anticlericali ma piuttosto al superamento de­gli “storici steccati tra guelfi e ghibellini”, secondo la nota espressione degasperiana. Nella Prima Repubblica, caratte­rizzata da un forte coinvolgimento dei cattolici nella vita politica, c’è stata sia pace religiosa sia laicità condivisa, men­tre nella Seconda Repubblica, contraddistinta da una loro sostanziale marginalità, sono tornate ad emergere tensio­ni tra Stato e Chiesa e si registra una crisi della laicità.