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Il dibattito sui beni comuni innescato dai referendum ci obbliga a riflettere sulla necessità di superare schemi economici ormai obsoleti, fra cui il tradizionale binomio proprietà pubblica/ proprietà privata. Parlare di beni comuni, oggi, significa includere nella riflessione anche l’accesso alla conoscenza, ai diritti, alla democrazia, agire nell’interesse delle generazioni future e svincolarsi dalle logiche del mercato e del profitto.
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