Sul Novecento molto si è scritto e discusso, a partire dalla sua periodizzazione, dalla individuazione dei tornanti cronologici entro i quali può essere ricompreso: un “secolo breve” secondo la fortunata (e spesso abusata) espressione di Eric Hobsbawm, un “secolo lungo”, “epoca lunga”, addirittura un “secolo sterminato”, e non solo sul piano della distensione nel tempo, secondo taluni storici e pubblicisti, da Charles Maier a Giovanni Arrighi, da Massimo Luigi Salvadori a Marcello Veneziani. E pure la sua eredità è oggetto di controversie così come divisa continua a essere la sua memoria a motivo di interpretazioni tra loro contrastanti, e non riconducibili a un’unica cifra come, quanto alle più significative ricerche prodotte sino agli inizi del nuovo millennio, documenta il bilancio tracciato anni fa da Mariuccia Salvati.