L'Italia e la new economy - Innovazione, impresa, finanza

Di Redazione Lunedì 10 Aprile 2000 01:00 Stampa

L'economia della conoscenza si diffonde in Europa con modi rapidi e pervasivi, lasciando intravedere uno scenario di radicale incremento della produttività ma richiedendo alla politica un'azione altrettanto forte per il governo dell'innovazione. Quali sono le implicazioni di questo passaggio sugli assetti economici e sociali del nostro paese? Quali le conseguenze sulle strategie di sviluppo, sulle politiche per la formazione, sull'esclusione sociale? Esiste in Italia un circuito virtuoso tra innovazione tecnologica, iniziativa d'impresa e strumenti finanziari che possa permetterci di cogliere al meglio questa opportunità di innovazione? Quali passi può compiere la politica per favorirne il radicamento? La Fondazione Italianieuropei, nella sua vocazione di strumento di riflessione pubblica sugli scenari che accompagnano la selezione e l'europeizzazione delle nuove classi dirigenti, ha chiamato a discuterne economisti, imprenditori e operatori della finanza.

 

Apertura di Adriano De Maio

Introduzione di Giuliano Amato.

Hanno partecipato: Marco Bellacci, Carlo Borgomeo, Giampio Bracchi, Massimo Capuano, Massimo Colomban, Davide Croff, Aldo Livolsi, Francesco Micheli, Pier Carlo Padoan, Elserino Piol, Pasquale Pistorio, Andrea Ranieri, Alfredo Reichlin, Gilberto Ricci, Giovanni Rinaldi, Alberto Sangiovanni Vincentelli, Domenico Siniscalco, Marina Taglialavore, Vincenzo Visco.

Intervento conclusivo di Massimo D'Alema

Luogo: Politecnico di Milano - Aula E. Rogers, Via Ampère 2

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