Affinché le riforme del welfare e del diritto del lavoro, in Italia come negli altri paesi della UE, possano avere qualche probabilità di successo, devono essere promosse in tempi brevi e devono dotarsi di una sostenibilità non solo nazionale, ma anche europea. In quest’ottica, il disegno di legge italiano 1481/09 parte da assunti certamente condivisibili, come l’opportunità di superare la frattura interna al mondo del lavoro e l’obiettivo di fondo di giungere ad un sistema di flexicurity di ispirazione danese. Tuttavia, non pochi aspetti di questo provvedimento appaiono problematici e andrebbero discussi a fondo per garantire l’effettivo perseguimento delle finalità dichiarata.