insegna Diritto delle assemblee elettive all’Università Luiss “Guido Carli” di Roma.
Le cronache degli ultimi mesi sono dominate dai risvolti politici e spesso anche personali del contrasto tra Berlusconi e Fini. Si tenta qui di identificare le radici istituzionali del contrasto – nient’affatto inedito – tra presidente del Consiglio e presidente della Camera e altresì di comprendere quali siano gli effetti, sempre sul piano istituzionale, della significativa evoluzione del ruolo dei presidenti di Assemblea registratasi nelle ultime legislature.
La lacuna lasciata aperta, nel 2001, dalla riforma del Titolo V della Costituzione sull’adeguamento del Parlamento alla riforma in senso federale va colmata al più presto. Il sistema delle Conferenze non è in grado di supplire all’assenza di una Camera delle autonomie e il bicameralismo perfetto appare incompatibile con una logica di tipo maggioritario. La cosiddetta bozza Violante, con qualche modifica, può costituire un buon punto di partenza.