Luciano Cafagna

Luciano Cafagna

professore emerito di Storia contemporanea all'Università di Pisa

L'impervio cammino verso il Partito Democratico

Parlerei sempre, e piuttosto, di «grande Partito Democratico» e non, semplicemente, di «Partito Democratico», perché l’idea centrale della proposta prodiana mi pare quella delle sue dimensioni: un raggruppamento politico di dimensioni tali da porlo in grado di risolvere il problema della grave imperfezione da cui è afflitto il sistema politico italiano. Questo è rimasto, infatti, un sistema «imperfetto», nonostante il passaggio dalla prima alla seconda Repubblica, di cui tanto si è discusso come ai tempi, ormai molto remoti, in cui Giorgio Galli lanciò quel maledetto aggettivo con la sua formula del «bipartitismo imperfetto». Imperfetti eravamo e imperfetti siamo rimasti. Dopo circa quaranta anni. Solo che ora siamo a parlare di «bipolarismo imperfetto». Un bipolarismo caratterizzato da due coalizioni-coacervo, l’una come l’altra, ma forse l’una – quella che ora è maggioritaria – più coacervo dell’altra. Nel centrodestra c’è infatti un partito dominante, ancorché in fase di ridimensionamento.

Antonio Giolitti, un intellettuale illuminista

In quello splendido libro di ricordi e riflessioni che è «Lettere a Marta», Antonio Giolitti anticipò singolarmente una sua soluzione del problema delle «radici storiche» dell’Europa, quel problema che è stato di recente oggetto di vivaci polemiche in occasione della stesura del preambolo al Trattato costituzionale europeo. Si tratta delle pagine finali delle «Lettere a Marta», proiettate verso il futuro (tutto il libro lo è, e non a caso è dedicato alla giovane nipote, simbolo, appunto, di futuro). In quelle pagine Antonio Giolitti ammonisce che «la politica riformatrice», sostanza del moto europeo, ha bisogno soprattutto di «idee».

 

La leadership come pedagogia. La sinistra italiana tra Parigi e Roccacannuccia

Molti hanno parlato recentemente – tra questi anche Ralph Dahrendorf – di una sorta di mutamento genetico che si sarebbe prodotto in tempi recenti nelle caratteristiche della politica nei paesi democratici: una tendenza spiccata alla personalizzazione. In parole povere si vuole affermare che il punto di riferimento del cittadino di una democrazia non sarebbe più una organizzazione- partito o un partito-ideologia, quanto una singola personalità politica.

 

Omogeneità e divergenze nel Partito Democratico

Tre faglie attraversano l’area del centrosinistra, con solchi, per la verità, discretamente profondi. Una riguarda la visione dei problemi internazionali, una seconda riguarda i problemi economico-sociali, e, infine, una terza riguarda la visione dei problemi «eticamente sensibili» o, se si vuol considerare la cosa da un altro punto di vista, il modo di concepire la laicità della politica. Queste «faglie» sono caratterizzate dal fatto di attraversare in maniera non sovrapponibile le frontiere organizzative delle formazioni che compongono la coalizione di cui consta il centrosinistra italiano.