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È lecito nutrire il sospetto che dietro al disegno di legge “anti-intercettazioni” voluto dal presidente del Consiglio non ci sia alcun progetto strutturato; le intercettazioni andrebbero vietate non perché rappresentano uno strumento inutile o dannoso, ma perché in alcuni casi svelano quello che si vorrebbe rimanesse segreto. Il vero problema, dunque, non è la limitazione della privacy, ma il ruolo pubblico messo al servizio di quello privato.
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