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Lungi dal costituire materia esclusivamente politica o economica, la questione della liberalizzazione del settore idrico non può prescindere da considerazioni di ordine etico. L’acqua è un bene collettivo: di conseguenza, essa non può essere negata a nessun cittadino, indipendentemente dal luogo in cui vive e dalla sua disponibilità economica, né la sua gestione può essere assoggettata alla mera logica del profitto.
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