Immigrazione, rompere l’incantesimo della solitudine

Di Marcella Lucidi Martedì 12 Marzo 2019 15:34 Stampa

Per più di un quarto di secolo il racconto dell’immigrazione verso l’Europa, dei viaggi di coloro che l’hanno raggiunta per terra o per mare, è stato premesso dalla parola “emergenza” e ha orientato lo sguardo pressoché esclusivamente in direzione delle coste mediterranee, dove si compiono rotte in continuo cambiamento lungo un mare che oggi è considerato il più pericoloso al mondo, rotte originate dai drammi sociali, civili ed economici di numerosi paesi africani e asiatici.

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