Tobias Piller

Tobias Piller

corrispondente del “Frankfurter Allgemeine Zeitung”.

C’è chi ha votato per il paese della cuccagna

L’Italia ha votato protestando, ma ha votato anche per il paese della cuccagna. E questo è un problema. Pesa non solo l’incompatibilità tra le promesse della Lega e del Movimento 5 Stelle, tra la flat tax della Lega e il reddito di cittadinanza dei 5 Stelle. Ci sono tante promesse ed esternazioni contraddittorie nei programmi dei vincitori che le rendono irrealizzabili e dunque non credibili. Come può il segretario della Lega, Matteo Salvini, dire nella stessa frase che se ne infischia di spread e speculatori e vuole avere un deficit più alto del 3% del PIL, in barba alle regole dell’Europa, visto che il suo programma di riduzione delle tasse in deficit presuppone un aumento del debito pubblico e la presenza di tanti investitori disponibili a comprare titoli di Stato? Come possono i 5 Stelle promettere un reddito per tutti gli incapienti se non esiste una struttura dello Stato per amministrare questo programma? Come possono promettere più crescita e meno debito se il reddito di cittadinanza rappresenta un forte disincentivo al lavoro e non crea né produttività né competitività per l’Italia? Tante promesse irrealistiche e poco realizzabili porteranno l’Italia o verso una crisi di sopravvivenza economica o verso una forte frustrazione degli elettori.