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Le relazioni tra l'Unione Europea e l'America Latina: priorità, sfide e opportunità

Di Venerdì 25 Giugno 2010 17:41 Stampa
Il 25 giugno 2010 si è tenuta a Roma la conferenza internazionale Le relazioni tra l’Unione Europea e l’America Latina: priorità, sfide e opportunità, organizzata dalla Foundation for European Progressive Studies con il supporto della Fondazione Italianieuropei. La conferenza ha voluto offrire un’opportunità di riflessione sul ruolo che giocano i paesi latinoamericani, all’indomani della crisi economica e in un’epoca in cui il processo di globalizzazione, la crescita della potenza cinese e le sfide poste dal cambiamento climatico in atto impongono un ripensamento delle relazioni internazionali e della governance globale. Sono intervenuti tra gli altri: José Miguel Insulza, Massimo D’Alema, Enzo Scotti, Alberto Breccia, Carlos Ominami, Carlos Alvarez, Piero Fassino, Moira Paz Estenssoro, Jesus Rodriguez, Paolo Guerrieri, Donato Di Santo, Guillermo Wierzba, Pedro Páez Pérez.

 

 

 

Le relazioni tra l’Unione Europea e l’America Latina:

priorità, sfide e opportunità



Conferenza internazionale

organizzata da
Foundation for European Progressive Studies
con il supporto di Fondazione Italianieuropei

con la partecipazione di Fondation Jean-Jaurès
e Fundación Ideas

e con la collaborazione
dell’Istituto Italo-Latino Americano




 

Partner
Venerdì 25 giugno 2010 | Roma
Istituto Italo-Latino Americano
Piazza Benedetto Cairoli 3



 

Programma



9.30             Benvenuto

Enzo Scotti, Sottosegretario di Stato per l’America Latina e i Caraibi, Ministero degli affari esteri, Italia
Paolo Bruni, Segretario generale, Istituto Italo-Latino Americano, Italia
Ernst Stetter, Segretario generale, Foundation for European Progressive Studies, UE

 

10.00           Panel 1 – Dove va l’America Latina? E l'Europa?

Dopo la dura lotta contro i regimi autoritari che governarono l’America Latina a partire dalla metà degli anni Sessanta e la successiva conquista della democrazia, lo sviluppo di una società moderna rimane un obiettivo comune per i paesi latinoamericani. Oggi sono molte le sfide di fronte alle quali il continente si trova: dalla lotta alla povertà e alle disparità di reddito al rafforzamento delle istituzioni democratiche; dalle minacce ambientali alla lotta al crimine e al traffico di droga transnazionali; dalla ricerca di un nuovo modello di sviluppo e dalla costruzione di una giusta società multietnica in un continente fondato sul multiculturalismo al nuovo ruolo in un mondo globalizzato, per giungere alle pari opportunità, una questione di primaria importanza in molti paesi latini. Anche il sistema partitico, come accade in Europa, è soggetto ad aspre critiche a causa della sua apparente incapacità di offrire risposte sostenibili alla questione della modernizzazione. L’emergere di partiti di destra/conservatori è in questo senso una conseguenza della mancanza di confidenza e credibilità dei partiti di centrosinistra. Nel corso della loro storia i paesi latinoamericani si sono spesso sottomessi a modelli di sviluppo esterni. Tuttavia, questi modelli importati sono stati del tutto incapaci di adattarsi alla realtà dei paesi dell’America Latina e, principalmente, a colmare le enormi differenze economiche esistenti fra i vari paesi della regione. Quali sono le risposte progressiste a queste sfide? Quali prospettive hanno i paesi latinoamericani per far fronte a queste sfide e contribuire alla costruzione di un mondo stabile e pacifico? Dopo cinquecento anni l'Europa sembre vivere una fase di crisi di civiltà, geopolitica e geostrategica. Quale potrebbe essere il suo nuovo ruolo? Quali sono le risposte riformiste e progressiste dei partiti politici europei a queste sfide? Qual è il ruolo che una Europa progressista potrebbe avere nella costruzione di una nuova governance a livello mondiale? I partiti politici soffrono in Europa sconfitte e si confrontano con molte sfide. Qual potrebbe essere una soluzione a questo?

Relatori:
Agustín Canzani Recouso, Direttore, Fundación Líber Seregni, Repubblica Orientale dell’Uruguay
Piero Fassino, Presidente, Forum per la politica estera, Partito Democratico, Italia
Carlos Ominami, Presidente onorario, Chile 21, Cile
Elói Pietà, Presidente esecutivo, Fundação Perseu Abramo, Brasile
Jesus Rodriguez, Segretario generale, Unión Civica Radical, Argentina

Moderatore: José Luis Rhi-Sausi, Direttore, CeSPI, Italia


11.30             Coffee break


11.45             Panel 2 – America Latina ed Europa: oltre la crisi economica

La crisi economica internazionale che nel 2008 ha travolto gli Stati Uniti, l’Europa e gran parte del mondo, non ha risparmiato nemmeno l’America Latina. In questa regione l’impatto della crisi è giunto con ritardo e la recessione ha assunto il carattere di crisi dell’economia reale, piuttosto che di crisi finanziaria. Prima di essere colpiti dalla perturbazione economica, i paesi latinoamericani stavano crescendo a un ritmo piuttosto sostenuto. Secondo gli analisti, le economie più grandi hanno sofferto più di quelle piccole gli effetti della recessione, in quanto maggiormente integrate nel sistema economico globale. D’altra parte, sarebbero proprio le economie più grandi a essere meglio equipaggiate ad affrontare gli effetti della crisi. Ciò nonostante, nel lungo periodo l’impatto della crisi sulle persistenti ineguaglianze esistenti nella regione potrebbe essere drammatico. Inoltre, la riduzione della domanda globale per i principali prodotti di esportazione (petrolio, rame, soia) per un continente esportatore di materie prime ha provocato il declino dei prezzi, con il conseguente rischio di una riduzione della produzione e dell’aumento della disoccupazione. Se a questi si aggiungono gli effetti della riduzione del volume delle rimesse degli emigrati – che tanta parte hanno in alcune economie particolarmente fragili del continente – o la riduzione dei flussi derivanti dal turismo ci si rende conto che i costi finali della crisi sono tutt’altro che trascurabili. Quali misure sono state introdotte dai paesi dell’America Latina per rispondere alla crisi internazionale, per proteggere la forza lavoro e risanare l’economia? Che risultati hanno prodotto queste misure? La crisi economica potrebbe rappresentare un’occasione favorevole per dare slancio alle relazioni con l’Europa?

Relatori:
Paolo Guerrieri, Vicepresidente, Istituto Affari Internazionali, Italia
Pedro Páez Pérez, Presidente, Comisión técnica presidencial para la Nueva Arquitectura Financiera Internacional, Banco del Sur, ed ex Ministro coordinatore della  politica economica, Ecuador
Moira Paz Estenssoro, Direttore, ufficio del Brasile, Corporaciòn Andina de Fomento (CAF)
Guillermo Wierzba, Direttore, Centro de Economía y Finanzas para el Desarrollo de la Argentina (CEFID-AR), Argentina

Moderatore: Elena Flores, Direttore, Fundación Pablo Iglesias/IDEAS, Spagna


15.00             Panel 3 – Il partenariato UE-America Latina: dialogo regionale
fra attori globali

Le relazioni politiche ed economiche fra l’Unione europea e l’America Latina sono iniziate ormai da oltre quattro decenni. Le due regioni sono accomunate da una cultura e da valori e principi condivisi che le renderebbero reciprocamente dei partner preferenziali. A ciò si aggiunga che sono molti gli ambiti di collaborazione fra Europa e America Latina sui quali le due regioni condividono un interesse speciale. Si pensi, ad esempio, alle questioni relative allo sviluppo sostenibile e al cambiamento climatico: entrambe queste tematiche occupano una posizione di rilievo tanto nell’agenda politica europea quanto in quella latinoamericana. Infine, non va trascurato il fatto che l’Europa è il secondo partner commerciale dell’America Latina. Nonostante queste favorevoli premesse, molto rimane ancora da fare per rafforzare le relazioni fra UE e America Latina. La mancanza di costanza e di continuità nel trattare con i paesi della regione da parte delle istituzioni europee contribuisce probabilmente a rallentare la formulazione di una coerente e robusta partnership strategica, in un momento in cui altri attori globali hanno rinnovato – come nel caso degli Stati Uniti – o hanno rivolto – come nel caso della Cina – il proprio interesse a questo continente in crescita. Come possono l’UE e i paesi dell’America Latina rafforzare le relazioni reciproche? Quali sforzi deve compiere l’Unione europea per superare gli ostacoli interni alla elaborazione di una politica estera più decisa nei confronti dell’America Latina?

Relatori:
Carlos Alvarez, Presidente, Centro de Estudios Políticos, Económicos y Sociales (CEPES), Argentina
Donato Di Santo, Coordinatore, Comitato consultivo per la Conferenza Italia-America Latina e Caraibi, Ministero degli affari esteri, Italia
Antonio Fernández Poyato, Direttore, Fundación Internacional y para Iberoamérica de Administración y Políticas Públicas, Spagna
Gianni Pittella, Vicepresidente del Parlamento europeo, UE

Moderatore: Gérard Fuchs, Direttore per la cooperazione internazionale, Fondation Jean Jaurès, Francia

16.45           Coffee break

17.00             Tavola rotonda – Global governance: che ruolo per
l’America Latina?

Dalle minacce alla sicurezza alla crisi economica, dal cambiamento climatico allo spettro delle pandemie, dalla proliferazione nucleare alla difesa dei diritti umani, nel Ventunesimo secolo il mondo sembra doversi confrontare in modo crescente con sfide globali che non possono essere affrontate senza un’azione altrettanto globale. Ne consegue che il concetto di global governance è entrato ormai a far parte del vocabolario comune, nonostante esso non possa ancora far riferimento a un vero e proprio governo globale, quanto piuttosto a una serie di istituzioni formali e talvolta informali, all’interno delle quali, con più o meno successo, si cerca di trovare soluzioni condivise a problemi transnazionali. L’esigenza di trovare sedi di discussione appropriate per risolvere le sempre più frequenti crisi internazionali ha riportato in auge la questione della riforma delle organizzazioni internazionali. Dalle Nazioni Unite al Fondo Monetario Internazionale, alla Banca Mondiale – organizzazioni impastoiate in una struttura definita alla fine della seconda guerra mondiale, quando l’ordine internazionale era profondamente diverso – al G8, si discute di quali nazioni coinvolgere e di quali regole dare alla cooperazione fra Stati affinché essa risulti efficiente, sia in grado di imporre con incisività le proprie decisioni e operi al contempo in maniera responsabile e trasparente. Che ruolo dovrebbe e potrebbe avere l’America Latina in una global governance rinnovata? Come possono agire UE e partner latinoamericani per imporre uno slancio a questo processo di trasformazione globale? Quali riforme della governance globale è necessario sostenere per il beneficio di tutti?

Relatori:
José Miguel Insulza, Segretario generale, Organizzazione degli Stati Americani
Marco Aurelio Garcia, Consigliere generale del Presidente per la politica estera, Brasile
Alberto Breccia Guzzo
, Segretario della Presidenza, Repubblica Orientale dell’Uruguay
Massimo D’Alema, Presidente, Fondazione Italianieuropei, Italia

Moderatore: Giuliano Amato, Presidente, Advisory Board, Fondazione Italianieuropei, Italia


Per confermare la propria partecipazione La preghiamo di contattare la Fondazione Italianieuropei:
tel. 06 45508600, fax 06 45508697, Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. .

È previsto un servizio di traduzione simultanea spagnolo/inglese/italiano.

Scarica il programma qui.

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