Pensate come espediente tecnico per privatizzare banche pubbliche e casse di risparmio, le fondazioni di origine bancaria hanno finito con il collocarsi in una posizione ambigua: con un piede nel mondo, per esse inedito, della valorizzazione culturale delle aree di pertinenza, e con l’altro ancora saldamente ancorato nell’originario mondo bancario. Al tempo stesso, le cospicue risorse di cui dispongono, in antitesi con la situazione di collasso della finanza locale, hanno sollevato una accesa disputa, dagli esiti ancora incerti, sulla destinazione delle prime a sostegno della seconda.