Marco Onado

Marco Onado

insegna Comparative Financial Systems all’Università di Milano “Bocconi”.

L'unione bancaria e i mali finanziari dell'Europa

Alla crisi finanziaria, che scoppiata in America nel 2007 ha poi contagiato l’Europa, quest’ultima ha risposto con interventi caso per caso, con i quali ogni paese ha cercato di tutelare le proprie banche e i propri risparmiatori. In tal modo, però, anziché risolvere il problema, lo ha acuito. L’unica strada da percorrere per uscire dalla crisi è quella di procedere sulla strada dell’unione bancaria, ossia dell’unificazione della vigilanza, della costruzione di regole uniformi per la sua realizzazione e della creazione di strumenti per la gestione dei fenomeni destabilizzanti.

Le due anime della finanza internazionale

Nei mesi scorsi, la crisi finanziaria, che solo apparentemen­te sembrava risolta, ha colpito duramente prima la Grecia e poi l’intera area dell’euro. La colpa non è da attribuire ad avidi speculatori, più o meno identificabili con gli hedge fund, ma al sistema bancario internazionale ed europeo, che non è stato ancora assoggettato alle regole necessarie per riportare il sistema finanziario alla sua funzione fon­damentale, che è quella di sostenere l’attività produttiva e gli investimenti, ossia di valorizzare il cosiddetto “utility banking” e limitare il “casino banking”. La regolamentazio­ne proposta da Paul Volcker forse non sarà necessaria, ma è indubbio che occorrono ricette drastiche e prive di timo­ri reverenziali nei confronti delle banche.