Roberto Garofoli

Roberto Garofoli

magistrato del Consiglio di Stato, è capo di Gabinetto del ministero della Pubblica amministrazione
e presidente della Commissione ministeriale anticorruzione.

Il contrasto dalla corruzione

La legge anticorruzione recentemente approvata, se certo non può dirsi risolutiva per la lotta al fenomeno, rappresenta un passo in avanti rispetto alle inerzie e ai gravi ritardi del passato. Essa dà il via a un’azione di contrasto che spetta al nuovo governo, sin dai prossimi mesi, proseguire e rafforzare, superando le criticità già emerse con riguardo a talune misure introdotte, nonché promuovendo ulteriori interventi volti ad assicurare una maggiore effettività del contrasto del fenomeno: misure riguardanti il fronte della prevenzione, della repressione e della diffusa e capillare affermazione della cultura della legalità.

Dimensioni e costi della corruzione in Italia: riflessioni per una politica di prevenzione

A dispetto delle statistiche giudiziarie piuttosto favorevoli, la corruzione è avvertita dai cittadini come fenomeno non solo presente, ma in continua crescita. Sino ad oggi le politiche di contrasto messe in atto dal legislatore italiano si sono centrate sulla repressione. È tempo però di pensare alla prevenzione: efficaci modelli di risk management, integrità, trasparenza, cultura della legalità e sistemi di tutela per chi denuncia sono solo alcuni degli interventi possibili.

La riforma del sistema penale: tra urgenza degli interventi e necessità di un approccio di sistema

Il sistema penale soffre di mali strutturali. Con quale metodo si deve procedere ad una ricognizione delle cause delle disfunzioni e alla prospettazione di possibili vie di uscita? La politica del contingente ha finito per costituire una delle principali cause dei problemi che affliggono la giustizia penale. È improcrastinabile un approccio di sistema, che rifugga da slogan riformistici.

Semplificazione e liberalizzazione dell'attività amministrativa

Nell’esaminare le politiche di semplificazione proce­dimentale in atto, si intendono porre in risalto i pe­ricoli insiti in un processo riformatore che, sul piano organizzativo, precarizza la dirigenza rendendola meno idonea ad assicurare imparzialità e capacità di comparare gli interessi coinvolti e che, sul piano funzionale, rende facoltativa l’adozione di un prov­vedimento espresso e motivato.