Domenico Cacopardo

Domenico Cacopardo

è consigliere di Stato e scrittore (il suo ultimo romanzo è «Virginia»)

Da Sigonella a Baghdad passando per il Cermis

Il succedersi dei drammatici eventi di quell’ottobre 1985 ebbe un ritmo incalzante: sembrò d’essere in una spy story (sostenne il «Corriere della Sera» del 13 ottobre che solo Ian Fleming avrebbe potuto immaginare una vicenda così straordinaria), per la molteplicità degli scenari evocati e per le forze messe in campo. Dopo il sequestro dell’Achille Lauro, nel corso del quale avvenne il barbaro assassinio nell’americano Leon Kinghofer, un paraplegico gettato in mare con la sua carrozzella, la resa dei fedain e la liberazione degli ostaggi, gli avvenimenti accelerano il loro corso. I quattro terroristi ottennero un salvacondotto per lasciare l’Egitto. Il volo sul quale, insieme al dirigente OLP Abul Abbas, furono imbarcati per dirigersi verso la Tunisia (sede dell’Autorità palestinese), venne dirottato da aerei USA (non è difficile immaginare un cooperazione «coperta» dei servizi egiziani) e costretto ad atterrare a Sigonella, una base NATO di importanza vitale nello scacchiere mediterraneo in tempi di guerra fredda, con la flotta sovietica dispiegata nel teatro, segno di un ardito superamento del vincolo dei Dardanelli.