Gennaro Acquaviva

Gennaro Acquaviva

già senatore del PSI

L'agenda di Papa Ratzinger: «italianità», politica estera e protagonismo cristiano

Papa Benedetto non è solo il primo tedesco, il primo Prefetto dell’ex Sant’Uffizio, il primo professore di ruolo di università che, dopo molti secoli, sale al Soglio di Pietro. È anche uno dei pochissimi teologi di professione che arriva a guidare la Chiesa cattolica ancora in piena attività e circondato da stima accademica e da autorevolezza culturale ben note e apprezzate. Ancora: egli si appresta a muovere i primi passi nel ruolo di Pastore della Chiesa universale in una realtà mediatica e di opinione che parla tuttora il linguaggio del Papa morto, che ha ancora negli occhi le immagini suggestive che hanno attraversato l’intero pianeta dall’agonia all’elezione, in un indimenticabile mese di aprile. Ce n’è a sufficienza per consigliare prudenza a chi intende ipotizzare linee di comportamento, pastorali e anche geopolitiche, nella politica della Santa Sede. Per muoverci quindi su di un terreno meno insicuro conviene forse partire dalla stessa vicenda che ha portato all’elezione di Papa Ratzinger, dai giorni del funerale a quelli (appena due) che sono bastati per farlo eleggere.