Alceste Santini

Alceste Santini

saggista, è vaticanista de «Il Mattino»

Benedetto XVI e le sfide del XXI secolo

I primi atti compiuti da Benedetto XVI, affermando che il Concilio Vaticano II deve essere la «bussola» con cui «orientarsi nel vasto oceano del terzo millennio» e che sia necessario rilanciare «con gesti concreti» il dialogo ecumenico e interreligioso per contribuire alla costruzione di una nuova Europa e della pace internazionale, hanno rivelato la sua volontà di proseguire, sia pure con un uno stile più sobrio ed essenziale, sulla via tracciata da Giovanni Paolo II in quasi ventisette anni di intenso pontificato per le vie del mondo. Con la stessa scelta del nome, con la quale – interrompendo una tradizione – si è voluto riallacciare al quasi dimenticato Benedetto XV (il Papa che definì la guerra una «inutile strage» con una nota del 1 agosto 1917 ai capi dei popoli belligeranti e che aprì una Chiesa attestata sull’antimodernismo di Pio X all’Europa, come alla Russia e alla Cina) ha inteso indicare che la Sede apostolica deve continuare a svolgere, con rinnovate iniziative, una incisiva politica mondiale per favorire la giustizia, la pace e lo sviluppo di continenti tormentati dalle povertà e dalle disuguaglianze come l’Africa, l’America Latina e l’Asia.