Filippo Andreatta

Filippo Andreatta

insegna Relazioni internazionali all’Università di Parma

Il Partito Democratico e la sua forma partito

Non vi è dubbio che il progetto che porterà al Partito Democratico preveda la costituzione di un nuovo partito capace di ridurre la frammentazione del nostro sistema partitico, di riaggregare i riformatori provenienti da diverse famiglie politiche novecentesche, di fornire un baricentro alla coalizione di centrosinistra. Ma è altrettanto indubbio che il Partito Democratico debba anche essere un partito nuovo, un soggetto politico diverso da quelli che sostituisce per forma e per funzionamento, e più adatto alle sfide del XXI secolo. La necessità del Partito Democratico è infatti solo in parte ideologica, con il fine di trovare nuove linee di pensiero per affrontare i problemi contemporanei, ma è anche dovuta all’esigenza, non soltanto italiana, di trovare nuovi meccanismi di comunicazione tra società e istituzioni, in un’era nella quale, in tutte le grandi democrazie occidentali, i modelli tradizionali di partito sono in crisi.

Impegno globale e lotta al terrorismo. Tre proposte concrete per la politica estera italiana

Il sistema internazionale sta cambiando profondamente, e viviamo in un’era di grande incertezza. La crescita delle grandi economie asiatiche – Cina e India in testa – sta spostando il baricentro dell’economia e della politica mondiale dall’Atlantico al Pacifico, con un mutamento della scala di quello che – all’indomani della scoperta dell’America – ha visto emergere l’economia atlantica a scapito di quella mediterranea. Sebbene l’allargamento del mercato mondiale che ne consegue sia senz’altro positivo, in quanto escono milioni di persone dalla povertà e aumentano le opportunità per le imprese, nel breve termine la crescita asiatica ha sollevato dubbi sulla competitività delle industrie europee, mentre nel medio termine sorgono preoccupazioni per i futuri equilibri mondiali. Al contrario delle potenze atlantiche, infatti, quelle asiatiche vivono tuttora in una situazione di competizione, nella quale l’eventualità di un conflitto militare non è del tutto remota. Altre regioni sono arrivate sulla scena internazionale con un impatto ancora più preoccupante. In Medio Oriente, il fondamentalismo politico mascherato da odio religioso ha scosso il mondo intero con la spettacolarità dei suoi atti terroristici. In Africa subsahariana continuano invece una serie di conflitti che, sebbene non appaiano altrettanto in televisione, mietono milioni di vittime.