scrittrice e poetessa, vive in Israele ed è editorialista del Corriere della Sera
Io stessa, se sto via da Israele per più di una settimana, mi dimentico dell’intensità della vita qui, in questa terra magica che dicono santa, ma è di certo anche maledetta e disgraziata. No, non la rimuovo dalla mia coscienza. Dimentico soltanto la violenza delle sensazioni che questo paese provoca: amore, tanto amore, ma anche odio, rabbia, disperazione, apatia, violenza, paura e, in molti, fede, molta fede. Anche troppa. Che cos’ha di magnetico questa terra? Perché proprio qui?