Gad Lerner

Gad Lerner

giornalista

Il bene prezioso della sanità pubblica

Sarà sempre troppo tardi quando agli studenti italiani verrà raccomandato di inscrivere il nome poco conosciuto di Agostino Bertani nel Pantheon dei padri della nazione. Milanese di famiglia benestante, laureatosi in Medicina al Collegio Borromeo di Pavia, nel 1848 Bertani diresse l’ospedale militare Sant’Ambrogio durante l’insurrezione delle Cinque Giornate. Mazziniano e amico di Carlo Cattaneo, lo ritroveremo l’anno dopo tra i combattenti della Repubblica romana. Nel 1854 si prodigò a Genova nelle cure durante un’epidemia di colera. E da lì partì sei anni dopo con Garibaldi nella spedizione dei Mille. Ma nel frattempo, insieme ad altri medici come Ercole Ferrario, studiava e denunciava il rapporto causale fra malattia e povertà nelle campagne che andavano visitando, mossi da spirito di solidarietà e di denuncia sociale.

 

Televisione: chi ha paura del cittadino-consumatore?

È almeno dal 1994, cioè dalla prima vittoria elettorale di Silvio Berlusconi, che in Italia si discute accanitamente sul peso reale che l’invadenza del mezzo televisivo esercita nella competizione politica, di cui viene spesso denunciato non più solo il condizionamento (com’è ovvio) ma addirittura lo stravolgimento via etere. In particolare a sinistra è diffuso il rimpianto per l’epoca in cui i cittadini-elettori non si lasciavano troppo influenzare dalle suggestioni del piccolo schermo domestico e – per così dire – «ragionavano con la loro testa». Una sorta di bel tempo che fu in cui la politica organizzava le appartenenze culturali e gli interessi sociali, e dunque la sinistra poteva interpellare con messaggi razionali di volta in volta la coscienza del cittadino-democratico e la sensibilità del cittadino-lavoratore.