Mentre il Parlamento europeo discuteva e approvava, con il voto favorevole di tutte le principali famiglie politiche e di tutti i deputati italiani, un nuovo regolamento relativo allo status e al finanziamento dei partiti politici europei, quello italiano cancellava con un colpo di spugna la normativa sul finanziamento pubblico ai partiti. La nuova legge italiana, frutto di un’atmosfera dominata da demagogia e populismo, rischia di essere il punto di partenza di una nuova politica basata sul censo e non sulla partecipazione e il consenso.
Il decreto legge sull’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti, a fronte di un risparmio di 1,51 euro all’anno per ciascuno, cambierà in peggio le regole della vita democratica del paese e minerà ulteriormente l’autonomia della politica. Qual è il prezzo della democrazia in Italia?