è dottore di ricerca in Filosofia e politica all’Università di Napoli “L’Orientale”.
Partendo dal pensiero di Artaud, una riflessione critica sulla parabola descritta dall’estetica di Wenders: dall’immagine del corpo al corpo dell’immagine. In “Pina”, omaggio alla coreografa tedesca Pina Bausch, Wenders ha ripreso i gesti del teatro-danza, e ora questi possono essere guardati come un nuovo alfabeto per decifrare quello che siamo.