Laura Boldrini

Laura Boldrini

deputata del Partito Democratico e presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.

L’inadeguatezza del governo Meloni in tema di migranti

La politica del governo Meloni sul tema dell’immigrazione si è rivelata del tutto fallimentare sia se pensiamo alle ciniche promesse fatte in campagna elettorale, sia dal punto di vista della gestione del fenomeno. A questo tema il governo ha dedicato ben quattro decreti e una dichiarazione di stato di emergenza.
Di tutti questi provvedimenti, il quarto decreto è, con ogni probabilità, il peggiore di tutti. È il peggiore perché si accanisce contro le e i minori non accompagnati, cioè i soggetti più fragili. Parlano di “falsi minori” per sottrarre ad adolescenti le tutele previste dalle convenzioni internazionali, dalle direttive UE, ma anche dalle nostre leggi.

Le proteste contro Netanyahu e la questione palestinese

Il 4 novembre del 1995, a Tel Aviv, l’attivista di estrema destra Yigal Amir uccideva il primo ministro israeliano Yitzhak Rabin, insignito l’anno precedente del Premio Nobel per la pace insieme al presidente Shimon Peres e al leader palestinese Yasser Arafat. Ma proprio il suo impegno per il dialogo con i palestinesi e in particolare la firma degli Accordi di Oslo, che gli valsero il Premio Nobel, furono il motivo che mosse la destra israeliana a scagliarsi contro Rabin e che spinse Yigar Amir ad ucciderlo al termine di una manifestazione in favore del processo di pace. Un anno dopo, nel maggio del 1996, Benjamin Netanyahu fu eletto per la prima volta premier alla guida di una coalizione formata dal Likud, da partiti religiosi e da formazioni di destra.

Come gocce di veleno

Sembrano storielle innocue, battute ben riuscite ma prive di conseguenze. Che male c’è a ridere un po’ del potere? Invece sono piccole, continue gocce di veleno, e il sedimento che lasciano in giro arriva a intaccare il terreno stesso della democrazia. Ad animare la produzione delle bufale in rete non è il talento burlone di qualche individuo, ma un potente motore economico – perché i click, si noti bene, generano ricchezza – e una forte motivazione politica: sfigurare l’avversario, distruggerne la credibilità, alimentare nei suoi confronti tutto l’odio possibile. Perché le fake news possano attecchire sono però necessari altri due ingredienti: la fragilità culturale e la rabbia sociale. Cosa fare, allora? Se questo è il quadro, misure di contrasto immediate e dirette non ce ne sono. Bisogna disporsi a un lavoro paziente, capace di essere profondo quanto lo sono il ritardo culturale e l’esasperazione.

L’Italia della xenofobia e del razzismo

I numerosi episodi di violenza registrati negli ultimi anni in tutta Italia testimoniano un’inquietante crescita delle manifestazioni di xenofobia e razzismo. Gli immigrati regolari e irregolari sono da sempre oggetto di discriminazione, e né i moniti da parte di diverse organizzazioni internazionali né i gravi scontri come quelli di Rosarno sembrano portare a una decisa rivisitazione delle politiche sull’integrazione.