Raffaele Nigro è nato a Melfi (PZ) nel 1947. Narratore, saggista e giornalista, tra i suoi numerosi libri, tradotti in molte lingue, si ricordano: “I fuochi del Basento” (1987, Premio Supercampiello) per Camunia Editrice; “Malvarosa” (2005, Premi Biella, Super Flaiano e Mondello), “Giustiziateli sul campo. Letteratura e banditismo da Robin Hood ai giorni nostri” (2006), “Santa Maria delle Battaglie” (2009), “Fernanda e gli elefanti bianchi di Hemingway” (2010) e “Il custode del museo delle cere” (2013) editi da Rizzoli. Nel 2017, con Pino Aprile, Maurizio De Giovanni e Mimmo Gangemi, ha pubblicato “Attenti al Sud” per Piemme. Nel 2019 è uscito “Il mondo che so. Viaggi in Italia” per Hacca.
Nella villa di un mio amico, il pittore Vito Matera, accade un fatto straordinario. All’imbrunire arriva sempre, almeno ora che sta tramontando l’estate, uno stuolo di fringuelli. Fanno un gran casino, si aggirano tra le siepi di edera e di viburni poi vanno via, lasciando ogni sera una guardiania di tre soli uccelli che si posano sui rami della bougainvillea e si addormentano immediatamente. Vito dice che si svegliano al mattino allo spuntare del sole e ripartono. Sono un po’ il suo orologio biologico. Per me qualcosa di miracoloso. Intanto, lui li tratta con molto rispetto, apre e chiude le finestre senza sbattere le imposte e l’altra sera, quando abbiamo stappato un prosecco, ci siamo molto preoccupati che il botto potesse averli spaventati. Invece dovevano aver assunto una dose considerevole di Lexotan.