Le pietre e l’arco

Si potrebbe partire da Garibaldi, come di prammatica. Per gettare luce sul presente, scrutare le mille facce di quell’eroica spedizione, in bilico tra messaggi di libertà e rivolte contadine soffocate nel sangue, tra slancio unitario e dono di terre colonizzate a un re sabaudo. O fare un salto di un altro centinaio d’anni, per interrogarsi su una spedizione un po’ più vicina, che nel 1972 fece scendere a Reggio Calabria i lavoratori di tutta Italia, a gridare «Nord, Sud, uniti nella lotta».

Le pietre e l’arco

Si potrebbe partire da Garibaldi, come di prammatica. Per gettare luce sul presente, scrutare le mille facce di quell’eroica spedizione, in bilico tra messaggi di libertà e rivolte contadine soffocate nel sangue, tra slancio unitario e dono di terre colonizzate a un re sabaudo. O fare un salto di un altro centinaio d’anni, per interrogarsi su una spedizione un po’ più vicina, che nel 1972 fece scendere a Reggio Calabria i lavoratori di tutta Italia, a gridare «Nord, Sud, uniti nella lotta». | di Chiara Ingrao

Le pietre e l’arco

Si potrebbe partire da Garibaldi, come di prammatica. Per gettare luce sul presente, scrutare le mille facce di quell’eroica spedizione, in bilico tra messaggi di libertà e rivolte contadine soffocate nel sangue, tra slancio unitario e dono di terre colonizzate a un re sabaudo. O fare un salto di un altro centinaio d’anni, per interrogarsi su una spedizione un po’ più vicina, che nel 1972 fece scendere a Reggio Calabria i lavoratori di tutta Italia, a gridare «Nord, Sud, uniti nella lotta». Quale direzione prenderebbe, nell’Italia malata del nuovo millennio, una spedizione che volesse resuscitare quegli slanci?