Nel confronto con la realtà americana e con le migliori esperienze europee, le start up italiane mostrano risultati sorprendenti: un elevato grado di maturità e molte manifestazioni di interesse verso i progetti sviluppati. Tante però sono anche le difficoltà con cui devono fare i conti, soprattutto nella fase di exit.
Per raggiungere gli obiettivi fissati dalla Strategia Europa 2020, l’Italia deve mettere in atto politiche di sostegno all’innovazione regionale, soprattutto nel Meridione. La performance innovativa del Sud italiano, infatti, negli ultimi anni è stata modesta, penalizzando così lo sviluppo del territorio. Un maggiore investimento in Ricerca e sviluppo è precondizione essenziale per generare una crescita economica durevole.
Agli studi umanistici italiani conviene accogliere – con giudizio, ma senza remore – il principio della valutazione della ricerca. Non tanto perché altrimenti esso verrà loro imposto dall’esterno, ma soprattutto perché uno dei principali problemi di questo importante settore della vita intellettuale del paese è dato dalla progressiva incapacità di distinguere e valutare i propri risultati. L’unico modo efficace per prevenire e arginare fenomeni di pseudo-valutazione e autoproclamazioni di eccellenza consta nell’adozione di un vero, efficiente e condiviso sistema di valutazione che permetta di opporre l’analisi alla propaganda.
Quanta energia rinnovabile ci sarà nel nostro futuro? Fino ad alcuni decenni fa una risposta decisamente positiva a questo interrogativo sarebbe stata appannaggio solo di pochi ottimisti sognatori, guardati con sufficienza da policy makers impegnati a competere per conquistarsi un accesso sicuro e a basso costo alle fonti fossili di energia.
Nonostante la crisi e benché non abbiano ancora raggiunto la completa maturità tecnologica, le fonti di energia rinnovabile stanno registrando una crescita enorme sia in Italia che a livello mondiale. C’è però ancora molto spazio per la crescita del fotovoltaico e dell’eolico nel nostro paese a patto che si superino le complessità normative e la frammentazione delle responsabilità che ostacolano gli investimenti e lo sviluppo del settore.
Nel panorama energetico si prospettano sfide che richiederanno immaginazione e creatività tecnologica notevoli: dalla sfida ambientale e climatica a quella dell’accesso sempre più difficoltoso a risorse di idrocarburi ampie ma controllate in gran parte dai paesi produttori; dall’individuazione di discontinuità rilevanti nella produzione di fonti rinnovabili all’ottimizzazione dei processi produttivi.
Risparmiare energia non significa necessariamente frenare lo sviluppo. Ad esempio, si può risparmiare energia sviluppando sistemi di illuminazione a stato solido (LED) di lunghissima durata e basso consumo. Anche la ricerca e la relativa produzione di celle solari ad alta efficienza hanno un impatto positivo su ambiente e occupazione. Per i LED come per le celle solari l’Italia è fortemente dipendente dall’estero. Data la prevedibile enorme espansione dell’uso di tali sistemi, sarebbe molto saggio destinare risorse intellettuali e finanziarie alla loro ottimizzazione e produzione.
L’applicazione della direttiva 2009/28/CE sta entrando nel vivo e gli Stati dell’Unione europea stanno presentando i loro Piani di azione per il raggiungimento degli obiettivi assegnati. Di seguito si propone una breve analisi dello stato attuale delle energie rinnovabili in Europa e delle tecnologie il cui sviluppo appare più promettente nel prossimo decennio.