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La Terra dei bambini non esiste più

La notte fra il 29 e il 30 luglio è stata colpita una scuola dell’UNRWA, l’agenzia delle Nazioni Unite che si occupa dei rifugiati palestinesi, causando oltre venti morti. Il 17 luglio scorso era stata Terra dei bambini, una scuola costruita dalla ONG Vento di Terra grazie alla cooperazione italiana, a essere distrutta dalle ruspe israeliane. Pubblichiamo un articolo del presidente di Vento di Terra che denuncia una palese violazione del diritto internazionale.

Oltre il lavoro, il diritto al reddito

La crescita della disoccupazione e della precarietà deve far riflettere anche sul nostro modello di welfare che ha ancora un carattere novecentesco, ma deve invece adeguarsi alle nuove dinamiche del mercato del lavoro.

Nuove regole per un’immigrazione sostenibile

Il drammatico naufragio al largo delle coste di Lampedusa del 3 ottobre scorso ha riportato alla ribalta la questione del ripensamento delle normative che regolano l’immigrazione nel nostro paese, a partire da quella che introduce il reato di immigrazione clandestina. Fino ad ora, è mancata una legislazione che guardasse al fenomeno in modo ampio e lo considerasse non come una contingenza ma come un elemento imprescindibile della nostra epoca.

La crisi dei lavoratori e dei loro diritti

La crisi sta colpendo duramente il lavoro, sia nel senso di un drammatico aumento della disoccupazione, sia in quello del peggioramento delle condizioni di lavoro. Allo sfilacciamento dei diritti dei lavoratori cui abbiamo assistito negli ultimi anni occorre reagire, non solo risolvendo i problemi più urgenti attraverso la riforma degli ammortizzatori sociali e il ripristino dell’autorità salariale e normativa della contrattazione, ma soprattutto interrogandosi sulle scelte che sottendono il sistema produttivo attualmente in vigore e sul ruolo che in esso deve avere la rappresentanza dell’interesse pubblico e dei lavoratori.

L’Expo e la flessibilità “buona”

Un accordo fra la società Expo 2015, i sindacati confederali e i rappresentanti di categoria definisce i piani di assunzione in occasione della prossima esposizione universale. Il cosiddetto “modello Milano”, senza creare nuove forme contrattuali, ma utilizzando al meglio quelle esistenti, cerca di coniugare esigenze produttive e diritti dei lavoratori. Fermi restando l’eccezionalità e il limite temporale dell’evento e i conseguenti confini all’applicazione erga omnes del modello stesso.

Il contrasto dalla corruzione

La legge anticorruzione recentemente approvata, se certo non può dirsi risolutiva per la lotta al fenomeno, rappresenta un passo in avanti rispetto alle inerzie e ai gravi ritardi del passato. Essa dà il via a un’azione di contrasto che spetta al nuovo governo, sin dai prossimi mesi, proseguire e rafforzare, superando le criticità già emerse con riguardo a talune misure introdotte, nonché promuovendo ulteriori interventi volti ad assicurare una maggiore effettività del contrasto del fenomeno: misure riguardanti il fronte della prevenzione, della repressione e della diffusa e capillare affermazione della cultura della legalità.

Evasione fiscale e lotta all'evasione in Italia

L’evasione fiscale non è un fenomeno ineluttabile: si può combattere e contenere anche in Italia, a patto di non nascondersi dietro l’alibi delle peculiarità del nostro sistema economico-sociale e affrontare con decisione quello che, invece, è un problema essenzialmente politico e un elemento fondamentale del processo di modernizzazione e riorganizzazione del sistema produttivo del paese. Per farlo sono però necessari sia il convinto accordo bipartisan tra le forze politiche sia quello all’interno dei singoli partiti.


Seconde generazioni tra aspirazione alla modernità e reazione identitaria

La mancanza di efficaci politiche di integrazione culturale e la retorica xenofoba del discorso pubblico alimentano reazioni antagoniste
nei giovani immigrati di seconda generazione, ostacolando la coesione sociale. Solo inclusione e cittadinizzazione possono evitare che simili sentimenti collettivi sfocino in conflittualità aperta.


L'importanza dei beni comuni

Il dibattito sui beni comuni innescato dai referendum del 2011 ci obbliga a riflettere sulla necessità di superare schemi economici ormai obsoleti, fra cui il tradizionale binomio proprietà pubblica/proprietà privata. Parlare di beni comuni, oggi, significa includere nella riflessione anche l’accesso alla conoscenza, ai diritti, alla democrazia, agire nell’interesse delle generazioni future e svincolarsi dalle logiche del mercato e del profitto.


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