Italianieuropei e i 150 anni dell'Unità d'Italia
Italianieuropei e i 150 anni dell'Unità d'Italia

Italianieuropei e i 150 anni dell'Unità d'Italia

Gli anniversari sono sempre un buon momento per fare bilanci, per guardarsi dentro nel tentativo di conoscersi meglio e sciogliere i nodi irrisolti della propria esistenza. Anche per l’Italia che festeggia i suoi 150 anni è tempo di bilanci e di conoscenza di sé. In questa prospettiva abbiamo chiesto ad alcuni narratori contemporanei di accompagnarci in un viaggio alla scoperta del volto dell’Italia di oggi, con i suoi problemi, le sue incertezze, le sue contraddizioni, le sue speranze, le sue tante eccellenze. Con il n. 5/2010 di Italianieuropei abbiamo dato il via a un Grand Tour: un viaggio che continueremo lungo tutto il 2011, pubblicando, in ogni numero del mensile, nuovi racconti e riproponendo i testi già pubblicati lo scorso dicembre.

Ogni consapevole conoscenza di sé non può, però, non volgere uno sguardo al passato, riflettere su ciò che si è stati e su ciò che si è fatto per arrivare sin qui. Per questo Italianieuropei ha voluto ripercorrere i 150 dell’Unità d’Italia anche attraverso le voci dei suoi protagonisti, proponendo un’antologia di scritti e discorsi di uomini politici e di intellettuali di alto profilo che hanno contribuito in misura determinante a impostare i problemi principali della nazione italiana dal momento della sua unificazione agli anni Sessanta del secolo passato. I testi, che verranno pubblicati con cadenza mensile lungo tutto l’arco del 2011, saranno presentati e commentati da studiosi della storia dell'Italia contemporanea.

gli Articoli

Grand Tour. Rivisitare l’Italia nei suoi 150 anni

Una Unità, centocinquanta anni e mille differenze

di Enrico Palandri

Il centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia è un’occasione per pensare a cosa siamo non solo per le contingenze politiche degli ultimi anni che, con l’affermarsi dei movimenti secessionisti e federalisti, hanno reso evidente il superamento del ciclo storico in cui è iscritto il nostro Risorgimento, ma per questioni più profonde su cui vale la pena riflettere.

I 150 anni dell’Unità d’Italia attraverso gli scritti dei suoi protagonisti

Pasquale Saraceno. L’industria del Nord e la spesa pubblica nel Mezzogiorno

di Carlo Borgomeo

Il testo di Pasquale Saraceno del 1952 che qui riproponiamo offre una testimonianza della lucida consapevolezza acquisita dall’autore circa l’unicità del percorso di sviluppo del nostro paese e del ruolo strategico, sottolineato ancora oggi da molti, che la crescita del Mezzogiorno avrebbe potuto giocare al fine di rilanciare l’intera economia italiana.

Grand Tour. Rivisitare l’Italia nei suoi 150 anni

Il futuro in sospeso

di Silvia Avallone

Eravamo arrivati a Bologna da tutte le province d’Italia. La maggior parte di noi proveniva dalle regioni del Sud: Puglia e Calabria in particolare; la minoranza invece si divideva tra Marche, Toscana, Veneto e chi, come me, aveva lasciato una provincia ai piedi delle Alpi che la crisi del tessile in pochi anni aveva spopolato.

I 150 anni dell’Unità d’Italia attraverso gli scritti dei suoi protagonisti

Alcide De Gasperi. A difesa del Piano Schuman

di Emanuele Bernardi

Le dichiarazioni rese al Senato della Repubblica il 15 marzo 1952 a conclusione del dibattito sull’approvazione della CECA, che qui riproponiamo, offrono una testimonianza dello spirito che animò l’europeismo degasperiano, sia in quanto componente di una più generale revisione della politica del centrismo in senso riformatore, sia come espressione del tentativo di andare al di là delle logiche dicotomiche della guerra fredda.

Grand Tour. Rivisitare l’Italia nei suoi 150 anni

Brevi note sull’essere italiano, oggi come ieri

di Giancarlo De Cataldo

Ho iniziato a occuparmi del nostro Risorgimento nel 2003, per merito – colpa – di Mario Martone, che mi coinvolse nel progetto di un film. In parallelo alla stesura del copione, sedotto dalla quantità e qualità dei materiali storici e letterari con i quali entravo in contatto, prendeva corpo il progetto di una narrazione ispirata a quella stagione della quale si era persa la memoria. Al punto che io per primo avevo sul nostro Risorgimento, e, dunque, sugli eventi che portarono a edificare la nazione nella quale sono nato, vivo, lavoro, solo poche, confuse, contraddittorie e troppo spesso sbagliate informazioni.

I 150 anni dell’Unità d’Italia attraverso gli scritti dei suoi protagonisti

Palmiro Togliatti. Il governo di Salerno: “la prima vittoria di una politica di rinascita e unità nazionale”

di Carlo Pinzani

La testimonianza di Palmiro Togliatti sulla svolta di Salerno, che qui riproponiamo, ci invita, in merito ad un evento dalle rilevanti implicazioni di natura internazionale, a non sottovalutare il senso di unità che la svolta di Salerno, in un momento drammatico per il paese dal punto di vista politico, economico e sociale, era riuscita a dare alle forze politiche antifasciste nella fase finale della guerra.

Grand Tour. Rivisitare l’Italia nei suoi 150 anni

Alla bandiera dei tre colori ne serve solo uno

di Pietrangelo Buttafuoco

La sequenza dei colori non è mai chiara: se, dunque, viene prima il verde o il rosso. Non si capisce a prima botta. A metterlo in un quiz dei concorsi, il quesito, si rischia grosso. Il bianco è in mezzo, le bande sono verticali e va bene – e questo è facile – ma a colorare si rischia sempre l’errore. Detto a parole però, “verde, bianco e rosso”, viene facile. La bandiera d’Italia è questa. Senza niente in mezzo.

I 150 anni dell’Unità d’Italia attraverso gli scritti dei suoi protagonisti

Dorso. Il Risorgimento dimezzato: la conquista regia e la sconfitta della rivoluzione

di Tommaso Baris

Nel primo capitolo de “La rivoluzione meridionale”, che qui riproponiamo, Guido Dorso individua e analizza i limiti del processo di unificazione, realizzatasi non nei termini di una auspicabile grande rivoluzione condivisa dalle masse popolari, ma come mera estensione dell’apparato burocratico-militare sabaudo. Venivano così a generarsi, nelle dinamiche politiche nazionali alcuni tratti illiberali destinati a perdurare almeno fino alla caduta del fascismo.

Grand Tour. Rivisitare l’Italia nei suoi 150 anni

Aspetta primavera, Bianciardi...

di Flavio Santi

Intendiamoci, a me Luciano Bianciardi mi fa una pippa. Prima ho visto il film “La vita agra” di Lizzani, con Ugo Tognazzi e Giovanna Ralli, poi ho letto il libro. Embè? Questo è niente, mi sono detto al termine della lettura, le tue disavventure nel mondo editoriale e culturale sono niente, caro Bianciardi, ovunque tu sia adesso. Ci sarà, no, un paradiso degli scrittori? Anzi no, ti vedo meglio in una specie di purgatorio o addirittura all’inferno.

I 150 anni dell’Unità d’Italia attraverso gli scritti dei suoi protagonisti

Antonio Gramsci. Città e campagna

di Francesco Giasi

Nel testo di Antonio Gramsci, tratto dai “Quaderni del carcere”, che qui riproponiamo, sono presenti alcuni dei temi caratterizzanti della riflessione gramsciana sul processo di unificazione del paese: in particolare il problema del dualismo economico (industria-agricoltura) e territoriale (Settentrione-Mezzogiorno) del paese, i cui caratteri, accentuatisi nel corso del Novecento, avranno effetti durevoli nella storia d’Italia.

Grand Tour. Rivisitare l’Italia nei suoi 150 anni

Una famiglia italiana

di Adele Grisendi

Cesare era il nome di mio padre, nato nel 1915 in terra emiliana, provincia di Reggio Emilia. Figlio di Umberto Grisendi, contadino, da tutti chiamato Berto e di Adele Gualerzi, lui del 1881 e lei del 1886. I bisnonni paterni, anch’essi contadini, si chiamavano Ardemio e Luigia, nati nel 1848 e nel 1852. La famiglia era meglio conosciuta con uno scutmaj, un soprannome: Giavaréina.

I 150 anni dell’Unità d’Italia attraverso gli scritti dei suoi protagonisti

Luigi Sturzo: “il Mezzogiorno salvi il Mezzogiorno!”

di Agostino Giovagnoli

L’intervento di Luigi Sturzo che qui viene riproposto, svolto nel 1923 in occasione del quarto anniversario della fondazione del Partito popolare italiano, ripercorre le direttrici di quello che, a giudizio dello stesso autore, può divenire il “programma del risorgimento meridionale”: un’opera lunga, faticosa, che sta solo ai cittadini del Mezzogiorno realizzare contando sulla spinta offerta dall’evento storico dell’Unità d’Italia.

Grand Tour. Rivisitare l’Italia nei suoi 150 anni

Pomezia, per la via di Roma

di Antonio Pennacchi

Da ragazzi, il pomeriggio, a Latina non c’era niente da fare e così, ogni tanto, andavamo a Roma con l’autostop. Era il 1966 e Bruno Lauzi cantava: «con quella faccia un po’ così, / l’espressione un po’ così, / che abbiamo noi / quando andiamo a Genova». Io non so in che modo Bruno Lauzi e gli amici suoi andassero a Genova, se con la macchina, il treno o la motocicletta. Noi a Roma andavamo con l’autostop, ma ci andavamo esattamente con la stessa faccia ed espressione che avevano loro.

I 150 anni dell’Unità d’Italia attraverso gli scritti dei suoi protagonisti

Giolitti. Le conseguenze per l’Italia della Grande guerra

di Leonardo Rapone

Il discorso tenuto da Giovanni Giolitti a Dronero nell’ottobre 1919, che qui riproponiamo, per la visione storica che lo sorregge, per l’ampiezza dell’analisi, per l’articolazione e la sostanza dei provvedimenti messi in programma, rappresenta uno dei documenti più significativi del dibattito politico del dopoguerra italiano.

Grand Tour. Rivisitare l’Italia nei suoi 150 anni

Le pietre e l’arco

di Chiara Ingrao

Si potrebbe partire da Garibaldi, come di prammatica. Per gettare luce sul presente, scrutare le mille facce di quell’eroica spedizione, in bilico tra messaggi di libertà e rivolte contadine soffocate nel sangue, tra slancio unitario e dono di terre colonizzate a un re sabaudo. O fare un salto di un altro centinaio d’anni, per interrogarsi su una spedizione un po’ più vicina, che nel 1972 fece scendere a Reggio Calabria i lavoratori di tutta Italia, a gridare «Nord, Sud, uniti nella lotta».

I 150 anni dell’Unità d’Italia attraverso gli scritti dei suoi protagonisti

La questione meridionale: “problema fondamentale di tutto il nostro avvenire”

di Giampaolo D’Andrea

Nella premessa, che qui riproponiamo, alla raccolta dei discorsi politici da lui pronunciati tra il 1880 e il 1910, Giustino Fortunato ripercorre, in maniera straordinariamente efficace, il filo conduttore della sua riflessione sul Mezzogiorno.

Grand Tour. Rivisitare l’Italia nei suoi 150 anni

Sogni

di Marco Mancassola

Il sogno di Silvio | Ero diventato un coniglio bianco. Ero proprio un coniglio bianco e una ragazzina mi rincorreva. Saltellavo e ogni tanto mi fermavo per farla avvicinare fino a quando mi infilavo in una cavità tra i cespugli e lei mi veniva dietro. A quel punto mi sono svegliato. Sono rimasto tra le lenzuola ascoltando la pioggia battere contro la finestra e poi, senza rendermene conto, ero di nuovo nella cavità tra i cespugli.

I 150 anni dell’Unità d’Italia attraverso gli scritti dei suoi protagonisti

Salvemini. La questione meridionale e la costruzione dello Stato nazionale democratico

di Luigi Masella

Nell’intervento di Gaetano Salvemini al X Congresso del Partito Socialista Italiano, che qui riproponiamo, il Mezzogiorno diventava per la prima volta nella storia della «questione meridionale» non fondamento recriminatorio di domande di risarcimento per ingiustizie subite, ma il terreno decisivo su cui si giocava un destino effettivamente nazionale del partito, la possibilità di garantire un fondamento effettivamente democratico e nazionale al paese, l’opportunità di costruire un progetto politico improntato a un effettivo riformismo.

Grand Tour. Rivisitare l’Italia nei suoi 150 anni

L’Italia e i suoi giovani

di Edoardo Nesi

A occhio, il rapido avvicinarsi dell’anniversario dei 150 anni dell’Unità d’Italia avvierà ben presto a portare con sé, insieme alle celebrazioni, un carico assolutamente indesiderato e indesiderabile di polemica, pompa e retorica che arriverà a deviare l’attenzione e ad annoiare tutti molto prima che le italiane e gli italiani possano apprezzare l’importanza e il peso di questa straordinaria ricorrenza.

I 150 anni dell’Unità d’Italia attraverso gli scritti dei suoi protagonisti

La “rivoluzione passiva”: sul ruolo delle masse nel moto risorgimentale

di Giuseppe Vacca

Lo scritto di Togliatti che pubblichiamo qui di seguito è il testo, riveduto dall’autore, di una conferenza tenuta a Torino per un ciclo di sette lezioni intitolate “Il Risorgimento e noi”, organizzato dal Circolo della Resistenza, dall’Unione culturale (Amici del Museo del Risorgimento) e da La Consulta.

Grand Tour. Rivisitare l’Italia nei suoi 150 anni

Prove tecniche di canzone civile

di Mauro Covacich

Tutto è cominciato con una telefonata. Stavo chiamando a casa di mia sorella per il solito aggiornamento sulla ciurma. Da lontano è così che mi piace pensare ai miei, un po’ cambusieri sempre troppo affaccendati, un po’ tigrotti di Mompracem. Aveva risposto Marco. «Ciao zio! Quando torni in Italia?».

I 150 anni dell’Unità d’Italia attraverso gli scritti dei suoi protagonisti

Cavour. La centralità del parlamento nel nascente sistema politico italiano

di Fulvio Cammarano
L’intervento di Cavour del 2 ottobre 1860 aveva l’obiettivo di spingere la Camera ad approvare la decisione del governo di annettere tutte le provincie «dell’Italia centrale e meridionale» che, liberatesi dei loro governi, avessero manifestato, con i plebisciti, l’intenzione di entrare a far parte «della nostra Monarchia costituzionale».
Grand Tour. Rivisitare l’Italia nei suoi 150 anni

Italia mia

di Luisa Adorno

Anni fa, una delle ultime volte che partecipai a un convegno della Fondazione Sciascia a Racalmuto, mi resi conto, con un’occhiata, di quanto la mia età fosse lontana da quella degli altri invitati a parlare. Così, aprendo bocca per prima, «Mi sento uno degli ultimi garibaldini» confessai «di quelli che, nella mia prima adolescenza, chiudevano i cortei fascisti sforzandosi di mantenere il passo» e aggiunsi «se Sciascia fosse qui riderebbe con me».

I 150 anni dell’Unità d’Italia attraverso gli scritti dei suoi protagonisti

Cavour. Il movimento nazionale italiano e la Chiesa cattolica

di Francesco Traniello

I testi di Cavour che qui riproponiamo riguardano entrambi il tema nevralgico del rapporto tra il movimento nazionale italiano e la Chiesa cattolica, ma appartengono a due congiunture storiche completamente diverse, sebbene separate da un lasso di tempo relativamente breve: poco più di un decennio.