Dal sogno alla realtà: la crisi morale nel mondo di Drieu La Rochelle

Di Peppino Caldarola Giovedì 26 Ottobre 2017 16:34 Stampa

Quando le società vanno in crisi, alcuni scrittori ti aiutano a capire quel che può accadere o che è già accaduto. Anche se le crisi che hanno vissuto e raccontato loro sono lontane, di un altro tempo e loro stessi sono di un altro tempo e talvolta così lontani da te politicamente. Ho letto solo recentemente il romanzo “Piccoli borghesi” di Drieu La Rochelle ripubblicato, dopo ottanta anni dalla prima edizione francese, da Theoria, rinata casa editrice.
Pierre Drieu La Rochelle ha una biografia inquietante per un lettore di sinistra. Fa parte di quella generazione fra le due guerre che volle mettere assieme fascismo e socialismo ma che sposò infine la causa della destra fino agli anni della collaborazione col governo di Vichy e il sostegno finale ai nazisti che stavano avviandosi verso la sconfitta definitiva. Morì suicida. Le cronache raccontano la vita di uno scrittore un po’ dandy, pieno di inquietudini, sconvolto, come tanti giovani della sua generazione, dalla Prima guerra mondiale, affascinato dai modelli palingenetici del socialismo e del fascismo.


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