Regole e finanziamento dei partiti: un'occasione persa?

Di Eugenio Pizzimenti Mercoledì 14 Maggio 2014 16:37 Stampa

La recente conversione in legge del decreto 149 sul finanziamento pubblico ai partiti pone l’Italia in una condizione di anomalia rispetto alle altre democrazie europee, nelle quali l’intervento dello Stato nella vita dei partiti è previsto sia dal punto di vista della regolazione che da quello del finanziamento, attraverso contributi diretti, indiretti e privati. Questa anomalia presenta anche tratti paradossali, perché afferma, e nello stesso tempo di fatto nega, il ruolo dei partiti come “produttori” di beni pubblici. Che si tratti di un’ammissione di irriformabilità della nostra politica o di una strategia di deresponsabilizzazione, è un’incoerenza, questa, che lascia comunque molto perplessi.

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