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Il tasso di lavoro irregolare in Italia è rimasto pressoché costante negli ultimi venticinque anni, nonostante i provvedimenti di repressione, prevenzione, emersione e sanatoria che si sono succeduti. Il sommerso nazionale ha saputo adattarsi a tutte le novità sopraggiunte e alle modifiche strutturali subite dall’economia, compreso il processo di terziarizzazione. Gran parte del lavoro irregolare è infatti concentrato oggi nel settore dei servizi. Ciò dimostra che non siamo di fronte ad un fenomeno legato a effetti congiunturali o conseguenze della globalizzazione, ma ad un problema più generale di cultura della legalità per combattere il quale sarebbe necessario stringere un nuovo patto di civiltà fra tutti gli attori sociali coinvolti.
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