Gerhard Schröder, ovvero come dilapidare un patrimonio di stima politica

Di Paolo Soldini Mercoledì 20 Dicembre 2017 11:27 Stampa

È un po’ come in certe famiglie, nelle quali c’è un vecchio zio che l’ha fatta grossa. Non c’è proprio l’ostracismo, perché lo zio è lo zio, ma insomma…Quando se ne parla, gli sguardi non si incrociano e se ci sono i bambini gli si dice che non sono cose per loro. Molti ricorderanno la scena di un paio di mesi fa, quando uno dei conduttori dell’ultimo dibattito televisivo prima delle elezioni federali tedesche chiese a Martin Schulz che cosa pensasse della notizia arrivata fresca fresca nelle redazioni dei giornali: Gerhard Schröder stava per essere nominato presidente del Consiglio di sorveglianza della Rosneft, il colosso russo dell’energia sotto bando (teorico) per le sanzioni comminate dall’Unione europea a Mosca per l’Ucraina.

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